Luciano Spalletti dovrebbe essere confermato allenatore dell’Inter anche per la prossima stagione. Mauro Icardi è un discorso a parte: bisogna far collimare le esigenze della società con quelle del calciatore. Poi si vedrà. Beppe Marotta, nuovo Ad sport dell’Inter da metà dicembre dello scorso anno, parla ‘diplomaticamente’ senza peli sulla lingua dei nerazzurri.
“In questi mesi nerazzurri ci sono state un po’ di difficoltà di inserimento –dice a Radio anch’io Sport –, io all’Inter posso garantire l’esperienza, una componente importante in questo mondo. Quale sarà il futuro di Icardi? Difficile fare percentuali, il ragazzo sta acquisendo grande esperienza ogni giorno, è una risorsa patrimoniale, al di là di quelli che possono essere i rinnovi di rito ha un contratto di ancora due anni ed è uno dei migliori giovani attaccanti in circolazione. Tutte le riflessioni verranno fatte al momento opportuno: la volontà della società è importante, ma conta tanto quella del giocatore. Uno scambio con Dybala? Paulo è un giocatore molto forte anche se sta vivendo un periodo di momentanea involuzione. È un professionista serio così come lo è anche Icardi, che è giovane e deve fare esperienza e crescere”. Chiuso, momentaneamente, il discorso Icardi perché bisogna porta a casa la qualificazione alla Champions ecco il tema scottante della panchina. Chi sarà il prossimo allenatore dell’Inter? Conte o Spalletti. “L’Inter sta viaggiando sui suoi obiettivi, siamo terzi, l’anno scorso a questo punto eravamo quinti. Il futuro di Spalletti? Spero possa raggiungere in pieno il suo obiettivo prioritario, è alla portata: gli va data fiducia perché ha dimostrato di poter raggiungere risultati importanti”. Ma resta l’opzione Antonio Conte perché l’Inter del tecnico toscano quest’anno ha giocato ad intermittenza con uno spogliatoio spaccato. Meglio cambiare. Ma Marotta resta diplomatico. “Le voci su Conte? Antonio è sul mercato, è libero, è il profilo dell’allenatore vincente e si inserisce in modo molto forte nel calcio moderno. Ma Spalletti ha creato una struttura di squadra sempre in crescita, lui è l’allenatore dell’Inter e vanno considerati i risultati ottenuti”.
E poi il mercato, perché i nerazzurri rischiano di dover ricostruire l’ossatura dell’intera squadra nel caso dovessero essere ceduti i suoi gioielli, Peresic ed Icardi su tutti. “La volontà della famiglia Zhang è di migliorare di anno in anno”, spiega Marotta. “Affronteremo il mercato cercando di puntellare la rosa, ci sono aspetti che vanno migliorati, soprattutto dal punto di vista dell’esperienza e della cultura vincente. Siamo vicini a Godin che ha questi valori e dobbiamo cercare calciatori come lui che possano condizionare da questo punto di vista lo spogliatoio. La famiglia Zhang vuole fare bene, nonostante i paletti del fair play”. Ma così non sarà mai contrastato il primato della Juventus destinata a vincere per assenza di avversari. “La Juve può recitare un ruolo da protagonista ancora per diversi anni, il gap con le altre resta notevole, soprattutto dal punto di vista economico. La Juve vincente e forte come società è vista come modello di riferimento, l’Inter in 8 anni ha cambiato tre proprietà, manca ancora una certa stabilità all’interno dell’azienda”.