Pd e Pdl sul piede di guerra. Ad incrinare il già fragile equilibrio tra la maggioranza al Governo, una proposta di legge depositata dal partito di Berlusconi, che si presenta come una versione aggiornata del ddl Alfano sulle intercettazioni. “E’ questo il punto di partenza del dibattito”,ribadiscono i pidiellini. Il Pdl, dunque, riparte dal ddl Alfano sulle intercettazioni e lo fa alla Camera dove il capogruppo in commissione Giustizia, Enrico Costa, lo propone come punto di partenza del dibattito. “E’ un disegno significativo del nostro Governo”, dichiara in commissione giustizia Enrico Costa, annunciando che presenterà anche un “ddl sulla responsabilità civile dei magistrati”. Costa pensa anche al disegno di legge sulla messa alla prova ed è “partito dal presupposto di proporre come base di discussione testi già approvati almeno da un ramo del Parlamento. A questi, infatti, l’articolo 107 del regolamento consente una sorta di ‘corsia privilegiata’ per la calendarizzazione. Ma dal Pd fanno subito sapere che “questa non è una priorita”. In realtà la proposta di Costa viene vista dal centrosinistra come un passo falso del Pdl, un ‘escamotage’ per puntare alla rottura.
“Gli orientamenti del Pd sono noti: riteniamo che si tratti di uno strumento investigativo fondamentale con la doverosa tutela della riservatezza delle persone”, dichiara Anna Rossomando (Pd), membro della commissione Giustizia della Camera, in merito alla notizia della ripresentazione in commissione da parte del Pdl del testo sulle intercettazioni. “La riproposizione da parte del Pdl del testo già proposto nella passata legislatura – osserva infine l’esponente democratica – rischia di far fare un grave passo indietro al confronto politico”.
“Sulle intercettazioni telefoniche il Pdl vuole arrivare allo scontro”, afferma il senatore PD Felice Casson, vicepresidente della commissione Giustizia, ricordando che “come Pd stiamo ripresentando le norme proposte nel corso della passata legislatura tendenti, da una parte, a garantire questo strumento fondamentale d’indagine, dall’altro a tutelare la privacy delle persone.
Infine, altra questione insopprimibile, e’ la tutela della liberta’ di stampa”.