Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’articolo di Fiorella Ialongo
La digital enterprise sta rivoluzionando il modo di concepire e strutturare le attività legate all’imprenditoria. Si tratta di un universo che, per alcuni aspetti, presenta delle novità poco conosciute al grande pubblico. Tra di esse si può sottolineare il legame positivo tra occupazione giovanile e finanza. Un esempio è stato offerto dall’Investor Day che si è tenuto a Roma, in via Marsala, nei nuovi locali della LUISS ENLABS. Esso è uno dei principali acceleratori di startup europei nato dalla partnership tra la LVenture Group, l’ unico operatore di venture capital quotato al Mercato Telematico Azionario della Borsa Italiana e l’Università LUISS. In altri termini, l’acceleratore seleziona startup in tutta Europa e la LVenture Group investe in venture capital (settori ad alto rischio) raccogliendo risorse finanziarie sul mercato per investirle nelle fasi iniziali delle startup, nel cosiddetto early stage. Le startup selezionate seguono un programma di accelerazione di 5 mesi in cui viene fornito loro un supporto completo: investimento di 80 mila euro; business development, investor networkingmanagement e sviluppo tecnologico. Il fine del programma è quello consentire alle startup di fatturare sul mercato ed avere ulteriori fondi dalla LVenture Group ed altri importanti investitori nel corso dell’Investor Day. Le startup presentate nel corso di questo evento sono state: ‘Baasbox’, una piattaforma che non è solo un’applicazione mobile per scaricare l’evento in oggetto, ma un sistema integrato che consente all’utente di rimanere in contatto prima, durante e successivamente con il sistema LVenture Group e LUISS ENLABS. Con l’app è possibile, ad esempio, sapere gli eventi in programma, prenotarsi per essi; conoscere quali sono le startup in portafoglio (40) ed entrare in relazione con esse per poter seguire la loro evoluzione nel tempo. E’ possibile, inoltre, conoscere quali opportunità vengono offerte da LVenture Group agli stakeholders: investitori, corporate, startup, stampa o altro. La seconda startup presentata è stata ‘Crowdbooks’. Essa opera in un campo fortemente in crisi, quello dell’editoria, anche a causa di un’ innovazione digitale non sempre adeguata soprattutto rispetto ai libri illustrati. In riferimento a questi ultimi la piattaforma di ‘Crowdbooks’ offre un modello di business che consente di pubblicare libri nuovi, ambiziosi di artisti emergenti riducendo al minimo i rischi. E’ una formula che sta avendo successo in Italia ed all’estero. Un’altra startup presentata è stata ‘Dynamitic’. Essa offre un esempio di innovazione in un settore che usa sovente logiche per molti aspetti superate: quello della vendita di biglietti di eventi che generano spesso forti mancati incassi. La piattaforma di ‘Dynamitic’ consente di stabilire il prezzo ottimale di un biglietto in riferimento al singolo mercato geografico, segmento di mercato, cliente. Non è un ticket provider, ma si relaziona con i ticket provider presenti sul mercato in Italia. La successiva startup illustrata è stata ‘Bemyguru’ che opera in un mercato molto frammentato, quello costituito dalle Pmi che sovente hanno difficoltà nel trovare in modo rapido, efficiente e conveniente un consulente. La piattaforma di ‘Bemyguru’ permette, ai clienti, di scegliere tra più di 150 profili di consulenti e fornisce anche un feedback per la consulenza richiesta. Ai consulenti sono forniti sostegni nel personal branding (promozione di se stessi) e pagamento nei tempi e termini stabiliti. Di stampo totalmente diverso è la startup ‘Oreegano’. La sua piattaforma permette di organizzare la nostra alimentazione. La sua tecnologia consente di capire, partendo da una data ricetta, quali sono i suoi principi micro e macrofunzionali ( ad esempio le proteine, i grassi). Suggerisce, inoltre, ricette personalizzate per vegani, vegetariani o persone che hanno particolari esigenze alimentari. Ai nutrizionisti consente di profilare i pazienti creando piani alimentari diversi e variegati. L’ultima startup presentata è stata ‘CheckMoov’. La sua piattaforma si rivolge a coloro che vogliono far movimento senza essere vincolati ad una data struttura sportiva in quanto si annoiano oppure sono costretti a spostarsi in un’altra località per vari motivi. ‘CheckMoov’ è la prima rete di strutture di palestre indipendenti che consente agli utenti, attraverso un’app, di pagare un ingresso giornaliero o un abbonamento mensile in tutte le palestre del circuito.
Fiorella Ialongo