Intersessualità è un termine usato per descrivere quelle persone i cui cromosomi sessuali, i genitali e/o i caratteri sessuali secondari non sono definibili come esclusivamente maschili o femminili. Un individuo intersessuale può presentare caratteristiche anatomo-fisiologiche sia maschili sia femminili.
Le cause di tali caratteristiche possono essere varie, sia congenite sia acquisite, come nel caso di alcuni disturbi ormonali, e possono intervenire a livello cromosomico, ormonale e morfologico.
- Numero totale di persone i cui i corpi differiscono dal maschio o dalla femmina standard: uno in 100 nascite
- Il numero totale di persone a cui viene “normalizzata” attraverso chirurgia l’apparenza genitale: uno o due in 1.000 nascite
Il governo tedesco ha approvato un progetto di legge che consente una terza opzione di genere sul certificato di nascita per i bambini ‘intersessuali’, che non sono distintamente maschi o femmine.
La coalizione della cancelliera Angela Merkel ha aperto al possibilità di registrare come ‘vario’ il sesso dei neonati. Il provvedimento segue una sentenza del Tribunale superiore tedesco dello scorso novembre secondo cui le attuali norme sullo stato civile sono discriminatorie nei confronti delle persone intersessuali, osservando che l’identità sessuale di un individuo è protetta come diritto fondamentale.
Dal 2013 la Germania ha permesso ai bambini nati con caratteristiche di entrambi i sessi di non indicare le opzioni di genere di maschio e femmina.
Secondo le Nazioni Unite, tra lo 0,05 e l’1,7 per cento della popolazione mondiale sarebbe intersessuale – circa la stessa percentuale di quelli che hanno i capelli rossi. A volte l’intersessualità è evidente alla nascita in altri casi emerge durante la pubertà.
Antonella Di Pietro