Andrea Viscardi, giornalista professionista e direttore di Progetto Italia News, proviene da studi di Giuridici, lo abbiamo intervistato per i nostri lettori:
Direttore, mi riassume il senso della sua candidatura al Senato con Intesa Popolare?
Innanzitutto parto dal mio punto di vista, in qualità di un giornalista che utilizza un mezzo di comunicazione per valorizzare un modo diverso di pensare e vivere, veicolando le categorie dell’onestà, del senso del dovere, dell’onore e dell’essenzialità. Come candidato al Senato con Intesa Popolare faccio riferimento a quanto dichiarato dal segretario nazionale Giampiero Catone riguardo alla valorizzazione del mondo dell’associazionismo e del volontariato cattolico e laico, per trasformare la buona volontà in buona politica al servizio dei cittadini. Una vera boccata d’ossigeno per tutti coloro che praticano quotidianamente un’attività professionale, associazionistica e di volontariato, veicolando i dettami della dottrina sociale della Chiesa.
Il logo di Intesa Popolare mostra una famiglia all’interno di matite svettanti. Quale è il vero significato di queste figure?
L’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, Angelo Bagnasco, ha sottolineato che il matrimonio è l’unione “tra un uomo e una donna”, e che quello è il fondamento della famiglia, a sua volta nucleo fondante della società. Questo va difeso, sostenuto e valorizzato, come inamovibile principio che è, anche, fondamentalmente etico. Dal mio modesto punto di vista è inaccettabile ed incomprensibile che si possa anche lontanamente ipotizzare un matrimonio tra persone dello stesso sesso, come è inaccettabile che si possa affidare un bambino ad una coppia gay. Sia chiaro che la mia risposta non è provocatoria rispetto ad una Sentenza della Cassazione che non ha riconosciuto la dannosità di un contesto familiare omosessuale, affidando un bambino ad una coppia omosessuale di fatto, ma esprime il mio modo di intendere la realtà secondo dottrina, osservata da un cattolico e cristiano quale io sono. Il nostro logo mostra un uomo ed una donna con bambino all’interno, come dice lei, di matite svettanti. Ovvero, famiglia rivalorizzata e ridisegnata ma non certo stravolta. Se la nostra società non difende, promuove, valorizza e sostiene la famiglia, tradizionalmente intesa, come diventerà la nostra società? E su quali basi reggerà? In questa mia campagna elettorale io voglio portare attenzione sulla famiglia da un punto di vista culturale, politico e sociale. Parlo di un crogiuolo di forze positive, di rigenerazione della persona, di fiducia e di stima, non solo come sostegno materiale per i singoli membri della famiglia. E’ un fortissimo richiamo alla responsabilità di tutti noi, perché più si è coerenti con i propri impegni e con un codice morale di comportamento, degno della persona umana, più i mezzi di comunicazione, anche politici, possono fare meglio il proprio lavoro. Spero di essere stato chiaro e comprensibile.
Lei mi ha parlato di famiglia ed io le parlo di casa, di Imu e di mutui. Cosa mi dice in merito?
Le rispondo in sintesi: no ad IMU sulla prima casa. La casa è da sempre un sogno ed un impegno degli italiani. Anche la chiusura, o la strettoia, dei mutui può vanificare un sogno possibile. Sia chiaro, sono contro alla strettoia dei mutui, a condizione però che ci siano tutte le condizioni necessarie per erogarli. Aggiungo, però, che per ridare fiato agli italiani occorre rivedere anche l’attuale sistema di riscossione dei tributi attraverso un cancro tipicamente italiano di nome Equitalia che falcidia tutti i cittadini senza distinguere tra illegalità e irregolarità. Sembra di vivere in un vero e proprio regime di polizia tributaria.
Parlando di banche, cosa mi dice del Monte Paschi di Siena?
La vicenda del Monte Paschi è un caso grave e può uscire terremotato tutto il nostro sistema bancario. In questa vicenda emerge la necessità di storiche istituzioni pubbliche di garanzia, che coincide con lo spostamento al pubblico di quello che oggi viene riconosciuto ad una Fondazione privata quale è, appunto, la Fondazione Monte Paschi. Dato da inquadrare nelle difficoltà economiche e finanziarie e nell’andamento negativo del titolo di Banca Mps, e nella consistente svalutazione delle azioni Mps detenute dalla Fondazione.
Dottor Viscardi, due parole sul presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti.
Ah, due parole sul camaleonte del 2013… Mi diverte innanzitutto una cosa: Mario Monti è stato uno stretto collaboratore dell’allora ministro del Bilancio Paolo Cirino Pomicino, cosa oggi scomparsa nel suo curriculum. Quindi, non è salito in politica. Il mondo politico lo conosceva già di fatto. Cosa devo dirle? Un senatore a vita che si candida come presidente del Consiglio è cosa a dir poco inattuale. Io, mi perdoni, ho una visione romantica dei senatori a vita, vedi Rita Levi Montalcini, Eduardo De Filippo o persone di altissimo profilo, anche culturale. Perché mi guarda? Le ho risposto…
Roberto Cristiano