Intesa tra M5s e associazione Rousseau per la riconsegna dei dati degli iscritti al Movimento ma Davide Casaleggio strappa ed esce dal Movimento. Nasce dunque il nuovo Movimento 5 Stelle.
L’ex premier e Davide Casaleggio siglano una faticosa intesa, ‘facilitata’ dall’intervento del Garante della Privacy: il primo si impegna a ‘onorare i debiti’ nei confronti dell’Associazione Rousseau, il secondo formalizza la consegna dei dati degli iscritti.
I termini finanziari dell’intesa non sono noti. Conte e Rousseau avrebbero chiuso, secondo alcune indiscrezioni, ad una cifra attorno ai 250mila euro, da pagare in un certo periodo di tempo da parte del nuovo Movimento al quale gli eletti devono, mensilmente, mille euro. La piattaforma Rousseau sarà sostituita da quella fornita, con tutta probabilità, dalla Isa srl, società con sede a Viterbo. Sarà una piattaforma tecnica, così come aveva preannunciato Conte presentando un Movimento che, almeno all’esterno, potrebbe essere più partitico, con tanto di sede fisica a Roma, a due passi da Montecitorio, segreteria e scuola di formazione ad hoc. L’intesa potrebbe placare i gruppi parlamentari nei quali cresce l’insofferenza verso il governo Draghi.
‘Il tempo dell’attesa e dei rinvii è finito, il Movimento 5 Stelle entra, forte delle sue radici, in una nuova storia. Giugno segna l’inizio del nostro ‘secondo tempo’: siamo finalmente in possesso dei dati degli iscritti ed è stato raggiunto l’accordo con l’associazione Rousseau. È stato un lungo confronto, ma sono contento di poter dire che ogni parola, ogni telefonata e discussione avuta in queste settimane è una pietra che poggiamo alla base del nuovo progetto politico. Ringrazio in particolare Vito Crimi, con cui abbiamo concordato un cronoprogramma e che in questo periodo non si è mai risparmiato. Nei prossimi giorni il progetto politico sarà rivelato e discusso: gli iscritti con il loro entusiasmo e con le loro decisioni saranno il motore principale che ci guiderà in questa avventura. Ci prendiamo solo qualche giorno per verificare i dati e predisporre tutte le attività preliminari alle operazioni di voto. Subito dopo presenteremo il nuovo Statuto e la Carta dei principi e dei valori: sarà aperta una fase per le osservazioni degli iscritti ed entro la fine di questo mese ci sarà la pronuncia con un voto online prima sullo Statuto e successivamente sul nuovo leader del M5S. È tempo di guardare avanti, adesso. È tempo di essere realisti ma anche di lavorare per ‘realizzare l’impossibile’: abbiamo un Paese e un futuro a cui dedicare le nostre più preziose energie’, scrive Conte su facebook.
Davide Casaleggio si ‘disiscrive’ dal Movimento 5 Stelle. La sua intenzione è annunciata in un post sul blog delle Stelle: ‘Abbiamo costruito un modello di cittadinanza attiva che oggi è considerato tra i migliori 5 al mondo e ne sono profondamente orgoglioso. Il percorso della partecipazione dal basso continuerà lungo la strada che abbiamo tracciato mantenendo l’integrità, la coerenza e la solidità morale che abbiamo sempre coltivato, nei mille modi in cui sarà possibile. Questo non è più il MoVimento e sono certo non lo avrebbe più riconosciuto nemmeno mio padre’.
Rocco Casalino, con questi sviluppi, sarebbe dovuto tornare in grande stile come addetto stampa del gruppo pentastellato alla Camera. Un ruolo chiave dal quale avrebbe tenuto sotto controllo il gruppo dei deputati e stabilito le mosse comunicative dello stesso. Un’idea di Giuseppe Conte, anzi un ordine. Al quale però il capogruppo Maurizio Crippa si è ribellato. E dopo un’estenuante trattativa il suo ‘No’ è diventato definitivo: niente contratto per Casalino.
Alla base dello scontro, secondo una indiscrezione del Foglio, ci sarebbe una questione di soldi. Casalino in un primo momento avrebbe chiesto lo stesso trattamento economico che prendeva quando stava al governo (oltre 150mila euro l’anno). Il direttivo della Camera gli ha proposto circa un terzo (60mila euro). Le ambizioni di Rocco Casalino hanno creato non pochi malumori tra i Cinquestelle e alla fine è arrivato lo schiaffo finale da Crippa. Non solo a Casalino, ma anche a Conte, il nuovo leader del Movimento, che sta già pensando di piazzare il suo fedelissimo portavoce al Senato.
I tempi dell’austerità anti-casta non vanno più di moda tra i grillini
Tanto sono ben lontani i tempi in cui i grillini si facevano fotografare sul bus in nome dell’austerità anti-casta (è storia la foto di Roberto Fico su uno scassato bus dell’Atac). Ora sfrecciano in monopattino ma pretendono lauti stipendi. Proprio come Rocco Casalino che a febbraio si definiva ‘ubriaco di libertà’. Ora la sbornia deve essergli passata visto che si muove per un piazzamento di tutto rispetto.
Giorni fa un retroscena del Giornale aveva già anticipato che i deputati del M5S erano in subbuglio per il ritorno di Casalino. E avevano fatto trapelare il loro risentimento, ribadendo che Casalino avrebbe dovuto occuparsi solo di Giuseppe Conte e non dell’attività dei parlamentari. Ai mal di pancia si sono aggiunte le richieste esose che hanno costretto Crippa a dire un no a Conte e al suo ‘protetto’.