“Giunto alla sua undicesima edizione, il Festival Inventaria – La festa del teatro off, organizzato dalla compagnia DoveComeQuando, torna ad aprire la stagione del teatro off capitolino con una nuova edizione come sempre incentrata sulla drammaturgia contemporanea.
Sei proposte in concorso, oltre a “Il viaggio” – spettacolo di apertura, fuori concorso, della compagnia DoveComeQuando – caratterizzano questa Festa del teatro off all’insegna della varietà delle forme e dei linguaggi: teatro sperimentale, civile, drammatico, ironico, di narrazione, poetico, stand-up e improvvisazione, racchiusi in 8 serate di programmazione tanto fitta quanto variegata.
Per l’undicesimo anno consecutivo Inventaria si conferma un festival totalmente indipendente, autofinanziato e sostenibile. A ospitare la manifestazione sono quest’anno Fortezza Est e Teatro Trastevere. Oggi più che mai, partecipare in sicurezza a un evento dal vivo rappresenta un regalo che si sceglie di fare a se stessi. La fruizione dal vivo è esperienza. La prossimità degli animi, comunità. La semplicità, spettacolo interiore. Questa è la piccola, irripetibile bellezza del teatro off.” Pietro Dattola – direttore artistico
“INVENTARIA”, dal latino invenio, trovare;
“INVENTARIA”, come invenzione, novità;
“INVENTARIA”, come inventario, molteplicità;
“INVENTARIA”, come ventata d’aria, d’aria fresca.
Nelle sue mille declinazioni, il teatro è ossigeno, sa sorprendere, respira da millenni!… …E continuerà a farlo.
L’undicesima edizione di Inventaria attraversa due teatri romani con sette opere, fra le quali tre prime nazionali e due prime romane.
Debuttò nel delizioso Spazio Uno di Trastevere nel 2011, per iniziativa della compagnia DoveComeQuando. Il festival si è trasformato in una storia di successo in condizioni avverse.
Ha attraversato gli spazi off della capitale proponendo sempre una kermesse di alta qualità, proponendo le migliori opere selezionate da centinaia di proposte che arrivano da tutta Italia e che rappresentano la scena indipendente del teatro contemporaneo. E questo solo grazie all’intraprendenza, al lavoro e al desiderio, che sono poi anche i pilastri di una sana e sincera produzione artistica. |