E’ stato fissato per oggi pomeriggio a Roma, l’incontro tra l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne e i sindacati. Sul tavolo delle trattative gli investimenti, a partire da Mirafiori. Questo è quanto si apprende dalle fonti vicine ai sindacati. Contemporaneamente è ripresa questa mattina l’attività nello stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano, vicino a Cassino, nel Frusinate. Sono 3900 gli operai che attualmente lavorano nella fabbrica dopo un mese esatto di stop tra ferie e una settimana di cassa integrazione. Ieri, durante un incontro con le Rsu, i vertici dell’azienda hanno comunicato altri giorni di cassa integrazione dal 30 settembre al 7 ottobre e poi ancora il giorno 11. La spinosa questione che pesa come un macigno sullo stabilimento è ormai giunta ad un punto di non ritorno, infatti, la Fiat minaccia di non investire più in Italia se il governo non prenderà seri provvedimenti, anche in vista della scadenza a fine mese della cassa integrazione straordinaria.
La Fiom, intanto,prepara il suo ritorno nelle fabbriche dopo il via libera del Lingotto alla nomina dei delegati: all’inizio della prossima settimana ci saranno le riunioni con i legali e l’incontro con tutti i segretari regionali e provinciali dei territori dove sono presenti stabilimenti del Lingotto. ”Non è più tollerabile trovare scuse a cui attaccarsi per non investire in Italia e nel frattempo investire all’estero”, ha detto Maurizio Landini che ribadisce la necessità di una convocazione da parte del governo. ”Che serve una legge sulla rappresentanza – aggiunge il numero uno della Fiom – noi lo diciamo da tre anni, ma non si può fare solo per fare un favore alla Fiat. Il fatto che questo accordo funzioni è tutto da dimostrare: proprio nella nostra categoria Fim e Uilm stanno facendo di tutto per non farlo applicare sulle elezioni delle Rsu ma anche sugli accordi”. Di parere opposto è il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, per il quale sono sufficienti le norme esistenti. Bonanni si augura comunque che ”Marchionne ci ripensi” perché quella di chiedere una legge è solo ”una scorciatoia” mentre facendo saltare gli investimenti la Fiat si ”taglia le gambe da sola”.
”Nelle prossime ore ci attiveremo per chiedere un incontro urgente alla Fiat per avere chiarimenti sul futuro occupazionale e industriale di Mirafiori e Cassino”, ha dichiarato il segretario generale del sindacato autonomo Fismic, Roberto Di Maulo. ”Bob King – sostiene -potrebbe essere interessato ad avere più lavoro in cambio di un prezzo migliore per la quota detenuta dal fondo in Chrysler. Una scelta del genere sarebbe un colpo mortale per Mirafiori, il suv Maserati non basterebbe a salvarlo”. ”Capisco Marchionne quando dice che sarebbe anche disposto a trasferire l’azienda all’estero pur di renderla competitiva -afferma il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota -tutto quello che posso fare è promuovere il distretto dell’ automotive. La Fiat per noi è un simbolo e credo che abbia debiti di riconoscenza nei confronti del nostro territorio”.