Investimenti nelle imprese: l’India supera la Cina. Inizia la decadenza di Pechino?
L’India attrae più investimenti diretti nelle sue imprese della Cina. Secondo la società di analisi finanziarie britannica Dealogic nel 2018 Nuova Delhi ha ‘incassato’ 39,54miliardi di dollari contro 32,76 di Pechino. Un dato di assoluta importanza e da tenere sotto controllo perché potrebbe indicare uno spostamento geo-economico rilevante per gli investimenti internazionali. Due sembrano essere i motivi di questo sorpasso dell’India sulla Cina. L’economia indiana cresce velocemente. Dal quarto trimestre del 2017 è superiore a quella cinese: ad esempio, nel terzo trimestre del 2018 è cresciuta del 8,3% e 7,1% nel quarto, contro rispettivamente il 6,7 e il 6,5%. della Cina.
Il secondo aspetto nasce dal rallentamento dell’economia di Pechino dovuto alla guerra commerciale con Donald Trump, da una serie di squilibri interni e dalla caduta dei valori della Borsa di Shanghai. Se confermato nei prossimi mesi, il superamento dell’economia dell’India, indicherebbe la nascita di un nuovo ‘amore’ per gli investimenti internazionali: tradirebbero l’economia cinese per l’India.
Questo elemento potrebbe portare ad una crisi del modello di sviluppo del capitalismo cinese. Se questo modello, come sostiene Pechino, è il migliore tanto da dover essere seguito anche da paesi in via di sviluppo ma non riesce a continuare a produrre risultati ‘positivi’ in patria perché dovrebbe essere seguito da un Paese, come l’India, che attrae più investimenti della Cina? Da questo potrebbe derivare una sicura perdita di influenza di Pechino su tutta l’area asiatica: in queste condizioni riuscire a conquistare e confermare la leadership sull’intero continente diventa più difficile. A riprova di questo ci sono alcuni dati di Eurostat che sono molto significativi: nel 2017 l’India è diventata la più attraente tra le economie asiatiche perché soggetti della Ue detenevano uno stock di investimenti in India pari a77 miliardi contro i 328 posseduti in Cina, compresa Hong Kong, e i 227 a Singapore. Insomma i dati per considerare l’inizio di un nuovo amore degli investimenti internazionali verso l’India ci sono tutti. Che il boom economico della Cina stia ormai rientrando? Nei prossimi mesi potremmo vedere se questo scenario inizierà a prendere forma.
Omar Scafuro