Invitalia ha inviato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy l’istanza per richiedere l’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia. Lo rende noto la società, spiegando che il socio privato si è mostrato indisponibile a garantire la continuità aziendale o a sciogliere la joint venture. Dopo il fallimento dell’ultima trattativa con Arcelor Mittal, finita contro un muro, l’arrivo del commissario è ora cosa certo. Servono ancora alcune verifiche tecniche, poi il governo lo annuncerà domani ai sindacati dei lavoratori dell’ex Ilva e ai rappresentanti dell’indotto, convocati nel tardo pomeriggio a Palazzo Chigi. La “risposta” di Acciaierie d’Italia non si è fatta attendere: è stata depositata domanda di concordato con riserva, con richiesta di misure protettive. Si tratta di una decisione il cui esito è difficile da valutare, che prevede 60-120 giorni di tempo per presentare l’istanza di concordato preventivo vera e propria. Il concordato preventivo è uno strumento che serve ad affrontare una crisi aziendale in modo diverso rispetto a quello dell’amministrazione straordinaria richiesto da Invitalia.
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