Gli scienziati dell’università di Sydney, dopo moltissimi anni di ricerche, hanno risolto un mistero cruciale nell’ipertensione, il fattore di rischio elevato di attacchi cardiaci e ictus di cui soffre un quarto degli adulti nel mondo occidentale. I ricercatori, guidati dal docente di scienze mediche molecolari dell’ateneo, Brian Morris, hanno scoperto il ruolo dell’enzima renina, che fa scattare il disturbo. Hanno identificato l’azione di due micro – RNA, un materiale genetico finora sconosciuto, che ha un effetto destabilizzante nella produzione di renina. La ricerca, pubblicata dalla rivista Hypertension, mostra che nei reni ipertensivi il gene della renina è sei volte più attivo, mentre i micro- RNA lo sono sei volte di meno. Mentre era già noto che la renina svolge un ruolo significativo nella pressione alta, non era finora chiaro come questo avvenisse. La ricerca è la prima del suo genere ad usare reni umani, donati da 42 pazienti malati di cancro a cui erano stati asportati per ragioni mediche. Finora nessuno aveva potuto studiare reni umani di pazienti ipertensivi, mentre l’equipe di Morris ha potuto usare l’ultima tecnologia genomica per sondare i reni e scoprire la dinamica dell’espressione dell’intero genoma nell’ipertensione umana. La scoperta apre così la strada alla formulazione di farmaci mirati in grado di rivoluzionare il trattamento della condizione, bloccando alla fonte l’espressione della renina.
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