Secondo quanto riporta la Cnn, che cita fonti israeliane, l’attacco dell’Iran a Israele, avrebbe causato nella notte una trentina di feriti lievi. Una bambina di sette anni nel sud di Israele è in gravi condizioni dopo essere stata colpita da schegge in seguito all’intercettazione di un drone iraniano nell’area di Arad, dove la bimba si trovava. Lo riporta Times of Israel, che citando le forze armate parla del 99 per cento di missili intercettati.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha pubblicato un breve messaggio su X, dicendo che il sistema di difesa dello Stato ebraico è riuscito a fermare l’attacco iraniano di questa notte. “Abbiamo intercettato. Abbiamo bloccato. Insieme vinceremo”, ha scritto il premier.
L’operazione “Vera Promessa” è stata un attacco dimostrativo non tanto nelle proporzioni, quanto negli esiti. Contrariamente a quanto avevano riferito alcune fonti legate ai pasdaran, l’Iran non ha usato missili balistici in grado di coprire la distanza in pochi minuti, ma droni e missili da crociera che hanno impiegato alcune ore ad arrivare a destinazione su bersagli di natura militare sul Golan e nel Negev.
Teheran ha definito l’offensiva una risposta all’attacco israeliano all’inizio di questo mese al suo complesso di ambasciate nella capitale siriana Damasco. “La Repubblica islamica dell’Iran non esiterà a esercitare il suo diritto intrinseco all’autodifesa quando necessario”, ha dichiarato l’ambasciatore e rappresentante permanente dell’Iran presso le Nazioni Unite, Amir Saeid Iravani, in una dichiarazione.
Nello specifico, l’Iran ha lanciato 185 droni, 36 missili da crociera e 110 missili terra-terra contro Israele, anche dall’Iraq e dallo Yemen: è quanto riporta il New York Times, citando fonti governative dello Stato ebraico. Il Pentagono, da parte sua, ha reso noto che la Marina militare statunitense ha intercettato oltre 70 droni e tre missili da crociera, mentre altri droni sono stati abbattuti dall’aviazione.
Il presidente americano Joe Biden ha detto al premier israeliano Benjamin Netanyahu che dovrebbe considerare la nottata una “vittoria” visto che, dalle prime valutazioni, l’attacco dell’Iran contro lo Stato ebraico non ha avuto successo. Lo afferma un funzionario dell’amministrazione Usa, citato dai media americani. Come pure ha chiarito che gli Stati Uniti non sosteranno un eventuale contrattacco di Israele contro l’Iran. Secondo quanto riportato da Axios, il premier israeliano, avrebbe capito la posizione del presidente americano.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha convocato una riunione dei leader del G7 per discutere una risposta diplomatica comune all’attacco missilistico iraniano contro Israele: lo ha reso noto lo stesso Biden in un comunicato diffuso dalla Casa Bianca. “Rimarremo in contatto con i dirigenti di Israele, e anche se oggi non abbiamo visto alcun attacco contro le nostre forze o infrastrutture, continueremo ad essere vigili e non esiteremo a prendere tutte le misure necessarie per proteggere il nostro personale”.
“Su mio ordine, per sostenere la difesa di Israele, nel corso dell’ultima settimana le forze armate statunitensi hanno dispiegato aerei e sistemi di difesa aerea nella regione e grazie alla straordinaria abilità dei nostri militari abbiamo aiutato Israele ad abbattere quasi tutti i droni e i missili”.
La Presidenza italiana del G7 ha convocato, come noto, una videoconferenza a livello di leader, per discutere dell’attacco iraniano contro Israele.
L’Italia è pronta a ogni scenario e tutti gli obiettivi ritenuti sensibili nel nostro Paese, sono presidiati. Le prefetture, secondo quanto si apprende, effettuano un aggiornamento costante dei target e delle modalità di presidio.
“Il governo italiano ribadisce la condanna agli attacchi iraniani contro Israele”, ha dichiarato Giorgia Meloni in un messaggio su X. “La presidenza italiana del G7 – prosegue il premier – ha organizzato per una conferenza in collegamento a livello dei leader. Esprimiamo forte preoccupazione per una destabilizzazione ulteriore della regione e continuiamo a lavorare per evitarla”.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani riunirà “tutti gli ambasciatori dei Paesi arabi e musulmani per affrontare la situazione” in corso in Medio Oriente. Lo ha detto lo stesso responsabile della Farnesina intervenendo al Tg2. “Martedì incontrerò il ministro canadese – ha detto Tajani – mercoledì Blinken, poi ci sarà a Capri il G7. L’obiettivo di tutti è lavorare de-escalation, evitare un peggioramento del conflitto. Dobbiamo fare di tutto per scongiurare che si allarghi, certamente non è facile”, ha commentato Tajani, insistendo sul fatto che bisogna “lavorare per la pace e al fine di risolvere un problema molto difficile”.
“La ritorsione partita potrebbe mettere in moto una spirale pericolosissima: le prossime ore saranno cruciali”, ha detto in un’intervista al Corriere della Sera Tajani, in costante contatto con la premier Meloni, il ministro Crosetto e il sottosegretario Mantovano, venerdì pomeriggio aveva avuto un lungo colloquio telefonico con il collega iraniano Hossein Amir-Abdollahian.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenuto a Rainews24 ha spiegato che “l’allerta più grande è quello per i militari italiani che abbiamo in quelle zone, 1200 con Unifil in Libano, ne abbiamo in Iraq e Kuwait. Sono stati messi in sicurezza”. Per quanto riguarda la situazione della sicurezza in Italia, “il lavoro del ministero dell’Interno, delle forze di polizia e dei Servizi finora è stato uno dei migliori al mondo”.
Israele “sta operando a stretto contatto” con Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia, ha reso noto il portavoce delle forze israeliane, Daniel Hagari, precisando che nella notte, durante gli attacchi iraniani, i tre Paesi “sono entrati in azione”.
Il gabinetto israeliano si era già riunito nella notte, ma non erano state prese decisioni. Intanto, secondo quanto riferiscono i media israeliani, sarebbero in corso pressioni americane affinché il gabinetto di guerra non decida di rispondere a Teheran. Lo riporta Ynet, citando funzionari israeliani secondo i quali, in ogni caso, l’eventuale risposta non dovrebbe essere immediata. Il ministro degli Esteri Israel Katz, in una intervista alla radio dell’esercito ha invece ribadito la linea del governo Netanyahu: “Abbiamo detto, ‘Se l’Iran attacca Israele, attaccheremo l’Iran. Questo impegno è ancora valido”.
“Abbiamo intercettato. Abbiamo bloccato. Insieme vinceremo”, come detto, ha scritto il premier Netanyahu su X, nella sua prima reazione all’attacco dell’Iran. “Sono state una notte e una mattinata lunghe, ma una cosa è chiara. Siamo forti, risoluti e non ci arrenderemo mai al terrorismo. Coloro che danneggiano il popolo israeliano ne pagheranno il prezzo”, ha precisato invece il ministero degli Esteri israeliano in una nota, mentre l’ufficio del primo ministro e il Mossad hanno confermato l’intenzione di proseguire la guerra contro Hamas a Gaza, dopo il rifiuto del movimento estremista palestinese dell’ultima proposta di cessate il fuoco temporaneo e di scambio di prigionieri. Una posizione, secondo Israele, che dimostra il disinteresse del leader di Hamas Yahya Sinwar per “un accordo umanitario e il ritorno degli ostaggi”.
L’Iran, tramite una lettera inviata dal suo rappresentante alle Nazioni Unite, ha dichiarato che l’azione è stata portata avanti “sulla base dell’articolo 51 dell’Onu relativo alla legittima difesa”. Per Teheran la questione “può dirsi conclusa” ma “se il regime israeliano dovesse commettere un altro errore, la risposta dell’Iran sarebbe notevolmente più severa” e porterebbe a un conflitto con “il regime canaglia israeliano”, dal quale gli Stati Uniti “devono stare lontani”.
La Nato condanna l’attacco notturno dell’Iran su Israele come una “escalation” dell’instabilità regionale, invitando con urgenza “moderazione” da tutte le parti. “Condanniamo l’escalation notturna iraniana, invitiamo alla moderazione, mentre monitoriamo gli eventi da vicino. È di vitale importanza che il conflitto in Medio Oriente non vada fuori controllo”, ha dichiarato il portavoce dell’Alleanza Atlantica Farah Dakhlallah.