Iran. Perdonò il suo aggressore, risarcimento negato

Ameneh Bahrami, la donna iraniana accecata e sfigurata dall’acido, e che ha perdonato il suo aggressore, rinunciando la legge del taglione prevista dalla sharia, si è vista negare il risarcimento da parte delle autorità iraniane. “Anche se ho accettato di perdonare (Majid) Mavadehi, non ho mai pensato di rinunciare al mio diritto di essere risarcita – ha detto la donna, citata oggi dall’Indepedent – la mia richiesta di risarcimento era stata ritenuta legittima dalle autorità giudiziarie. Ma poi il viceprocuratore ha detto di aver fatto un errore e che la mia richiesta non ha base legale”. La donna ha quindi deciso di avviare un’azione legale contro le autorità iraniane, per ottenere il denaro necessario per i costosi interventi di chirurgia plastica. “Se Majid Movahedi esce di prigione senza aver pagato il risarcimento per i miei occhi, significherà che sono stata vittima di un’ingiustizia”, ha aggiunto. In applicazione della legge del taglione prevista dalla sharia, Movahedi era stato condannato nel 2008 ad essere accecato con gocce di acido per quanto fatto a Bahrami nel 2004, dopo il suo ripetuto rifiuto di sposarlo. Dopo essere stato perdonato, la sua pena è stata commutata in 10 anni di prigione. Alcuni giorni dopo averlo perdonato, Bahrami ricevette la visita a casa del Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, che offrì di coprire un terzo delle spese mediche sostenute dalla donna. Tuttavia, ha raccontato la donna, l’offerta venne poi ritirata da un collaboratore che accompagnava il Presidente. Bahrami ha rivelato quindi di essere stata costretta a partecipare a documentati realizzati da televisioni straniere per avere il denaro necessario e di recente ha pubblicato anche un’autobiografia “Occhio per occhio”, in Germania.

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