Il Governo prova a fronteggiare l’emergenza coronavirus con il dl Rilancio che, come evidenziato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha il valore di due manovre, due leggi di bilancio. Il provvedimento guarda con particolare attenzione alle aziende, sia con fondi e ammortizzatori che con sgravi fiscali.
Come emerso negli ultimi giorni prima della definitiva messa a punto del decreto, la prossima rata dell’Irap non si pagherà. Il saldo-acconto del prossimo 16 giugno non sarà quindi rinviato, bensì cancellato. Si tratta di un provvedimento per sostenere le aziende medie e piccole provando a cancellare voci di spesa.
Il provvedimento infatti è rivolto alle imprese con un ricavi non superiori a 250 milioni e ai lavoratori autonomi (con ricavi corrispondenti). Questi non dovranno procedere con il versamento dell’Irap dovuta per il 2019 né della prima rata, pari al 40% dell’acconto dell’Irap dovuta per il 2020.
L’iter in questo caso è facile. Il contribuente dovrà semplicemente astenersi dal pagamento.
Il Dl Rilancio guarda anche al turismo. Immobili adibiti a stabilimenti balneari, termali, fluviali e lacuali, stabilimenti adibiti a stabilimenti termali, agriturismi, villaggi turistici, alberghi, pensioni, ostelli della gioventù e campeggi sono esentati dal pagamento della prima rata del 2020 dell’IMU.
Come per l’Irap, i beneficiari dovranno semplicemente astenersi dal pagamento della rata, previsto per il prossimo 16
Il dl Rilancio prevede inoltre un rinvio dei pagamenti fiscali e contributivi, che slittano con una proroga al 16 settembre. Si tratta di una delle colonne portanti del Cura Italia riproposto anche nel dl Rilancio.
I requisiti sono specificati nell’articolo 18 del dl Cura Italia: ricavi o compensi non superiori a 50 milioni di euro nel 2019 che hanno registrato una diminuzione del fatturato di almeno il 33% nei mesi di marzo e di aprile 2020 rispetto agli stessi due mesi del 2019. Per realtà con ricavi superiori a 50 milioni nel 2019, il calo del fatturato su marzo e aprile 2020 deve raggiungere almeno il 50%.