Lo Stato islamico ha oggi sferrato due feroci attacchi con armi chimiche nella città curda di Kirkurk in Iraq. Fonti ufficiali del govenro iracheno parlano di almeno seicento persone ferite o intossicate e di altre centinaia fuggite dalla zona contaminata. Le fonti governative hanno anche fatto che tra le vittime vi è anche una bambina di 3 anni, morta a causa dell’intossicazione. Le autorità hanno assicurato che gli attacchi non resteranno impuniti. Intanto Fonti mediche e della sicurezza hanno spiegato che gli attacchi hanno colpito nello stesso luogo già preso di mira tre giorni fa con il lancio di razzi armati con testate chimiche.
Sameer Wais, la cui figlioletta Fatima è morta nell’attacco, è tra i combattenti sciiti che combattono contro i jihadisti nella provincia di Kirkuk. Quando sono cadute le bombe chimiche era di pattuglia, è tornato di corsa a casa, ha portato la piccola in ospedale e sembrava che Fatima si riprendesse. Poche ore dopo però il viso e gli occhi si sono gonfiati, la pelle ha cominciato a staccarsi: poi ha cessato di vivere. Tra i ricoverati in ospedale – ha raccontato un’infermiera – molti soffrono per bruciature e infezioni, hanno sintomi di soffocamento e disidratazione. Otto persone, le più gravi, sono state trasferite a Baghdad. Le autorità di Taza hanno riferito che c’è “paura e panico tra le donne e i bambini” che chiedono al governo di Baghdad di aiutarli. La stessa fonte ha riferito che nella zona sono arrivati esperti tedeschi e americani per fare i test necessari ad accertare la presenza di agenti chimichi e definire con precisione di che cosa si tratti.