In una serie di attentati avvenuti nelle moschee sciite di Kirkuk, città nel nord dell’Iraq, hanno perso la vita otto persone e trentatre sono rimaste feritè. E’ quanto si è appreso dalle autorità. Un’autobomba è esplosa nei pressi della moschea sciita di Khezal al Tamimi, nel centro di Kirkuk, all’ora della preghiera del venerdì. “L’esplosione è avvenuta nella parte posteriore della moschea. Ci sono nostri amici e nostri fratelli che sono morti in questi attentati”, ha raccontato Hassan Hussein, un fedele, testimone dell’attacco. Un edificio attiguo alla moschea ospita la direzione regionale del movimento sadrista, affiliato al giovane religioso sciita Muqtada al Sadr. Un secondo attentato con una bomba si è successivamente verificato in prossimità della moschea dell’Imam Ali, nel nordest della città. Successivamente, tre esplosioni hanno scosso la moschea al Mustafa, a sud di Kirkuk. Secondo Sadiq Omar Rassoul, direttore servizi sanitari della provincia di Kirkuk, otto persone sono morte e altre trentatrè sono rimaste ferite. Malgrado le violenze siano notevolmente diminuite rispetto ai sanguinosi anni 2006-2007, rimangono ancora molto frequenti in Iraq, sprofondato da molti anni in una grave crisi politica.
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