Iraq: nuovo massacro yazidi

Un nuovo crimine commesso dallo Stato islamico, i jihadisti dell’Isis, contro la minoranza Yazidi è stato denunciato in Iraq, dove almeno 81 uomini sono stati uccisi e 180 donne rapite vicino alla citta’ di Sinjar.  E mentre l’aviazione americana intensifica i suoi raid sulle postazioni dei jihadisti dall’Italia arrivano i primi voli umanitari per i soccorsi ai profughi. Il massacro è stato compiuto nel villaggio di Kojo, dove si e’ ripetuto uno scenario già conosciuto da quando, il 3 agosto scorso, l’Isis ha conquistato Sinjar e i territori circostanti, culla degli Yazidi. Le donne rapite, secondo i testimoni, sono state portate verso una località sconosciuta. Una sorte dunque simile a quella di altre centinaia di loro correligionarie sequestrate nei giorni precedenti, che si temano siano ridotte allo stato di schiave sessuali. Secondo fonti del governo di Baghdad, già prima del massacro di Kojo si era avuta notizia di almeno 500 Yazidi uccisi, mentre 300 donne erano state rapite. Hadi al Bahara, presidente della Coalizione nazionale siriana dell’opposizione in esilio, ha rivolto un appello alla comunità internazionale, “soprattutto gli Usa”, perche’ sostengano l’Esercito libero siriano contro le milizie dell’Isis in Siria come fanno con i curdi in Iraq. Drammatica rimane la situazione di decine di migliaia di profughi, tra cui molti cristiani oltre che Yazidi che si sono riversati nella regione autonoma del Kurdistan. E’ arrivato nella capitale curda Erbil il primo dei sei voli umanitari predisposti dall’Italia. L’ambasciata a Baghdad ha fatto sapere che l’operazione, coordinata dai ministeri degli Esteri e della Difesa, prevede il trasporto di 50 tonnellate di acqua e cibo, 200 tende e 400 sacchi a pelo. In una riunione straordinaria, i ministri degli Esteri della Ue hanno dato il via libera alla fornitura di armi alle forze curde dei Peshmerga, in prima linea nella resistenza all’avanzata jihadista. Il ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini, aveva sottolineato che per procedere in questa direzione “è necessario il passaggio parlamentare”.

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