Gli Stati Uniti non hanno alcuna intenzione di lasciare militarmente l’Iraq. Lo ha chiarito il segretario alla Difesa Mark Esper nel corso di una conferenza stampa al Pentagono, dopo che nelle scorse ore sulla stampa internazionale aveva iniziato a circolare una lettera che annunciava il ritiro delle truppe Usa attualmente di stanza nel paese mediorientale a seguito della decisione della Camera dei rappresentanti di Baghdad di impegnare il governo a espellere tutte le forze straniere dal territorio nazionale. La lettera, “una bozza”, e’ stata definita “un errore” dal capo di Stato maggiore congiunto, generale Mark Milley”.
“Non e’ stata presa alcuna decisione sul ritiro dall’Iraq”, ha detto da parte sua Esper: “Non so di che lettera si tratti. Cercheremo di scoprire da dove e’ venuta fuori. Ma non abbiamo deciso di lasciare l’Iraq. Punto”. Il capo del Pentagono ha aggiunto che gli Stati Uniti sono ancora impegnati a contrastare lo Stato islamico in Iraq insieme ai loro partner. Ieri il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha tuttavia annunciato lo stop temporaneo alla missione di addestramento dell’Alleanza in Iraq. Tali sviluppi avvengono dopo che nella notte tra il 2 e il 3 gennaio un raid Usa ha ucciso all’aeroporto di Baghdad il generale iraniano Qassem Soleimani, capo della Forza Qods dei Guardiani della rivoluzione islamica, e il leader delle Brigate Hezbollah Abu Mahdi al Mohandis.