Il primo ministro iracheno Haider Al Abadi ha deciso ieri, 28 dicembre, di sospendere per due mesi il governatore della provincia settentrionale a maggioranza sunnita di Ninive, Nofal Al Akoub, accusato di sospetta corruzione, intimidazioni, abuso di potere, rapimenti, torture e violazioni dei diritti umani. La mossa e’ stata presentata oggi dalla stampa di Baghdad come un importante passo nella campagna del governo contro la corruzione. Al Akoub era da tempo finito nel mirino degli inquirenti per frode, corruzione, rapimento e tortura di tre giornalisti che avevano fatto luce sulle accuse contro di lui. Il governatore era stato destituito dal Consiglio provinciale a novembre, ma la Corte federale irachena aveva annullato questa decisione.
Il capo del consiglio provinciale di Ninive, Bashar Al Kiki, ha dichiarato che 21 membri del consiglio hanno chiesto la sospensione del governatore “a causa delle intimidazioni e delle accuse di corruzione”. Hossam el Din el Abbar, membro del Consiglio provinciale, ha detto che il governatore Al Akoub avrebbe “rubato denaro agli iracheni sfollati, formato una milizia violenta e abusiva e ricevuto personalmente i salari assegnati a quelle milizie dal governo federale”. Il capo del governo di Baghdad aveva istituito un comitato speciale per indagare sul caso e monitorare il governatore. “Si e’ scoperto che tutte queste accuse erano vere, soprattutto il rapimento dei giornalisti”, ha detto ancora El Abbar. “Il primo ministro ha ordinato al governatore di riferire alle autorita’ per dimostrare la propria innocenza in merito alle accuse di corruzione e violazioni dei diritti umani”, ha aggiunto El Abbar.