Gli stati americani del New Jersey e del Vermont stanno fronteggiando la peggiore alluvione mai registrate negli ultimi decenni per la furia dell’ uragano Irene. Dopo aver lasciato New York senza troppi danni, sta continuando la sua corsa verso il nord. L’ultimo bilancio complessivo, riferito agli ultimi giorni , è di almeno 38 morti in undici Stati dell’Unione. A questi vanno aggiunte tre vittime accertate nella Repubblica domenicana e una a Porto Rico. Circa cinque milioni di abitazioni e uffici sono ancora senza elettricità, dal North Carolina al Maine. Per le società di fornitura, nelle zone più colpite da Irene il ritorno alla normalità potrebbe richiedere diversi giorni o addirittura settimane. Il danno economico complessivo ammonterebbe a 20 miliardi di dollari, secondo una prima stima dell’economista Beth Ann Bovino della Standard & Poor’s. Si prospettano anche conflitti con le compagnie di assicurazione, molte delle quali non contemplano i danni da inondazione tra i rischi coperti. Intanto, molte città sono ancora sott’ acqua. L’amministrazione di Barack Obama ha annunciato che il ministro per la sicurezza interna, Janet Napolitano, e dell’agricoltura, Tom Vilsack, si recheranno oggi nelle zone più colpite dall’uragano per valutarne i danni.