‘Una Giusta, una donna pura. Nel suo grande candore, non vede il male. Fa il medico unicamente per assistere e curare le persone, non è alla ricerca di potere e dunque non ha mai avuto paura di compromettersi’, così l’attrice e regista Emmanuelle Bercot descrive Irène Frachon, la pneumologa che per proteggere la collettività da un farmaco letale, ha sfidato il potere politico, le autorità sanitarie e le case farmaceutiche, di cui racconta la vera storia in ‘150 milligrammi’.
Il film, dopo aver debuttato in Italia all’ultima Festa del cinema di Roma, arriva nelle sale dal 9 febbraio con Bim. A interpretare il medico è Sidse Babett Knudsen, grande attrice danese, vincitrice nel 2016 di un Cesar per L’Hermine, conosciuta dal pubblico internazionale per serie come Borgen e Westworld. Con un’aderenza assoluta ai fatti e un ritmo da thriller, la regista, restando sulla prospettiva della protagonista, ripercorre lo scandalo legato al Mediator, medicinale nato come antidiabetico, prescritto principalmente per ridurre l’appetito e perdere peso, prodotto dai laboratori Servier, seconda casa farmaceutica di Francia, creata da Jacques Servier (scomparso nel 2014), grande amico personale di Nicolas Sarkozy, che negli anni da avvocato ne aveva per un periodo anche curato alcuni affari.
In 33 anni dal suo arrivo sul mercato (è stato ritirato nel 2009) il farmaco è stato utilizzato circa cinque milioni di francesi, provocando la morte di un numero di pazienti tra i 500 e i 2000, attraverso i danni che causava alle valvole cardiache o determinando un’ipertensione alle arterie polmonari. I primi allarmi furono lanciati nel 1998 e lasciati inascoltati.
Solo grazie all’impegno in prima persona di Irène Frachon, che ha messo in gioco la sua vita personale (è madre di quattro figli) e carriera, continuando a indagare e a denunciare, non fermandosi neanche di fronte a intimidazioni e minacce, il caso è esploso e il medicinale finalmente è stato ritirato. Le coperture tuttavia non sembrano finite, visto che nonostante la responsabilità della Servier sia stata dichiarata in sede civile, il processo penale viene costantemente rinviato.
Il film è basato sul libro scritto nel 2010 dalla pneumologa, ‘Mediator 150 Mg’ che Servier aveva provato, riuscendoci inizialmente, a far ritirare sul mercato. Dal momento che spettava ad Irène Frachon decidere a chi preferiva affidare l’adattamento cinematografico del suo libro, ho pranzato con lei a Parigi qualche mese dopo la pubblicazione in Francia, quindi circa sei anni fa’, ha raccontato Emmanuelle Bercot: ‘Mi sono subito resa conto che questa donna variopinta sarebbe potuta essere uno straordinario personaggio di finzione. Raccontato da lei, con tutta la sua passione e tutta la sua emotività, il caso assumeva una dimensione completamente nuova. Non era più la storia del Mediator, ma la storia della lotta di questa donna straordinaria’.