Dal prossimo 15 maggio i cittadini non potranno più richiedere l’Isee al Caf, per la protesta dei Caf ancora in attesa di avere risposte concrete dall’Inps e dal Ministero del Lavoro sul rinnovo della convenzione scaduta lo scorso 31 dicembre 2016.
La Consulta dei CAF, dopo aver verificato l‘indisponibilità dell’Inps a considerare adeguatamente l’impegno e la responsabilità assunte dai CAF nell’assicurare a milioni di nuclei familiari meno abbienti il diritto all’accesso alle provvidenze sociali previste dal nostro welfare State, non ha potuto che assumere l’unica decisione possibile, si legge nel comunicato della Consulta nazionale dei Caf.
In questi mesi i Caf, pur in assenza di convenzione, hanno continuato a fornire assistenza ai cittadini nella predisposizione delle DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), confidando nell’impegno, assunto a fine del 2016 da parte del ministero del Lavoro e dell’Inps, di trovare una soluzione tecnico/normativa che consentisse uno stanziamento adeguato per l’attività in modo da mantenere gratuito per i cittadini il costo della prestazione. Questo impegno è stato svolto da ogni Caf in ogni parte d’Italia.
Nei primi 3 mesi del 2017 sono stati oltre 2 milioni e 500mila i nuclei familiari che si sono rivolti ai Caf per predisporre e inviare all’Inps la propria DSU al fine di ottenere la certificazione Isee; rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si è registrato un incremento del 25%. Ciò in linea con le previsioni dell’Inps che stima per il 2017 un aumento delle certificazioni Isee di circa il 20% e che porterebbe il numero dei nuclei familiari che ricorrono all’ISEE a oltre 6 milioni e 500 mila: un numero complessivo di Italiani che raggiunge oltre un terzo della popolazione nazionale.
L’impegno profuso dagli operatori dei Caf in questi primi tre mesi è stato ragguardevole con un costo complessivo a carico dei Centri di Assistenza Fiscale di oltre 50 milioni di euro. Nei numerosi incontri avuti in questi mesi con l’Istituto di Previdenza Sociale, la Consulta dei Caf ha sottolineato la disponibilità ad accettare, come in passato, proposte economiche anche inferiori rispetto ai costi sostenuti per l’erogazione del servizio, proprio per la valenza sociale di questo impegno.
La proposta di convenzione che l’Inps ha elaborato non accoglie in alcun modo questa disponibilità, anzi, la tariffazione del servizio prevede una riduzione del 30% sul valore economico medio dell’anno precedente. Oltre a ciò tutti i Caf aderenti alla Consulta hanno evidenziato i rischi connessi all’erogazione del servizio ISEE in totale assenza di convenzione, conclude il comunicato della Consulta nazionale dei Caf.