Novità nella lotta allo Stato islamico. La Tunisia ha aderito alla coalizione internazionale (insieme alla Nigeria e alla Malesia), mentre l’Italia “è pronta ad assumere un ruolo guida” in Libia. Si fa quindi sempre più stretta la morsa intorno ai jihadisti, tanto che il presidente degli Usa, Barak Obama, ha tuonato ieri al summit sulla lotta al terrorismo all’Onu “sconfiggeremo l’Isis”. Durante i lavori dell’Assemblea generale Obama è apparso sostanzialmente “ottimista”. Ha infatti dichiarato che “in Iraq e Siria l’Isis è circondato da forze che vogliono distruggerlo” e “che può essere sconfitto sul campo di battaglia”.
E’ comunque una situazione “complessa”, perché oltre sul campo bisogna combattere il califfato online, andando a colpire soprattutto la propaganda jihadista, ha spiegato Obama. Allarme, questo, lanciato anche dal premier italiano Matteo Renzi. “Ci sono dei seri rischi per quel che riguarda il reclutamento di militanti estremisti e il fenomeno dei terroristi ‘fai da te'”. Renzi ha poi offerto sostegno agli Usa nell’azione antiterrorismo, chiarendo però che l’Italia non parteciperà ai raid aerei. Renzi si è poi soffermato sulla situazione libica, affermando che la Libia non è stata dimenticata dall’Onu, che i libici “non sono soli”. Il Presidente del consiglio ha poi aggiunto che “l’Italia è pronta a collaborare con un governo di unità nazionale nei settori chiave”, oltre ad essere pronta ad assumere, “se il governo libico lo chiederà, un ruolo guida per un meccanismo di assistenza e stabilizzazione con il sostegno della comunità internazionale”.
Durante i lavori è stata annunciata anche l’entrata in gioco della Nigeria, della Malesia e della Tunisia. E proprio il presidente tunisino Habib Essid ha sottolineato, leggendo una dichiarazione del presidente della Repubblica Beji Caid Essebsi, come “la Tunisia stia esaminando le modalità della sua contribuzione nella coalizione internazionale. Saremo presenti attivamente nei limiti delle risorse disponibili, in alcuni settori” ha scritto il presidente della Repubblica tunisino precisando che la coalizione internazionale costituisce la cornice idonea per l’azione comune e l’impegno collettivo contro l’estremismo violento. Salgono così a 60 i paesi coinvolti nella lotta allo Stato islamico.
Alessandro Moschini