From left: head of General Staff, Gen. Valery Gerasimov, Defense Minister Sergei Shoigu, Russian President Vladimir Putin, Federal Security Service ( FSB) head Alexander Bortnikov, Foreign Minister Sergey Lavrov and Foreign Intelligence Service head Mikhail Fradkov take part in a meeting on the Russian plane crash in Egypt in Moscow's Kremlin, Russia, early Tuesday, Nov. 17, 2015. The head of Russia's FSB security service says the crash of the passenger plane in Egypt was the result of a 'terrorist' act. Alexander Bortnikov told President Vladimir Putin on Tuesday that a homemade explosive device blew up on the plane. (Alexei Nikolsky/SPUTNIK, Kremlin Pool Photo via AP)

Isis, Putin: ‘Uniti come contro Hitler. Pinotti: ‘No intervento italiano in Siria’.

Una coalizione anti-Isis. E’ questo il succo della telefonata tra il presidente francese, Francois Hollande, e Vladimir Putin. Una coalizione proprio come quella contro Hitler. Dal Cremlino fanno sapere che “è stato deciso in particolare di assicurare contatti più stretti e il coordinamento delle attività tra le agenzie militari e i servizi di sicurezza dei due Paesi nelle operazioni contro i terroristi”. Già dal 26 novembre dovrebbe delinearsi qualcosa, quando Hollande incontrerà Putin a Mosca e, due giorni prima però, il presidente degli Usa, Barak Obama, a Washington. La Duma russa (la camera bassa dell’Assemblea Federale) ha intanto chiesto ai Paesi europei, del Nord America e del Medio Oriente di formare una coalizione anti-terrorismo come quella il Führer durante la II Guerra mondiale.

Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, però da Bruxelles, esclude “un intervento in Siria”, ma non un rafforzamento dell’intervento in Iraq”, dove “stiamo aumentando il numero di addestratori”. Il decreto che in questo momento è in discussione al Parlamento, spiega, prevede infatti l’utilizzo di 750 persone, 250 in più rispetto al decreto precedente che ne prevedeva 500. Pinotti ha poi sottolineato come la lotta all’Isis non passa solo sul piano militare.  C’è infatti “il tema della propaganda sul web, quello dei finanziamenti, quello delle indagini e dell’intelligence”. Quindi, “le possibilità per collaborare maggiormente possano essere molte”.

“Venerdì – ha continuato il ministro – c’è un’importante riunione dei ministri degli Interni e quella sarà una nuova puntata dove alcune delle cose che possono servire verranno messe a punto”. “Noi sappiamo – ha concluso – che la lotta al terrorismo avrà tempi lunghi e quindi dobbiamo lavorarci con estrema attenzione, mettendo a fuoco gli strumenti necessari e coordinando tutti gli interventi. Credo che però il messaggio più forte di questa mattina è stata la disponibilità di tutti i 28 paesi a dare un sostegno bilaterale sulla base di quelle che saranno le necessità”.

 

 

Alessandro Moschini

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