L’economia italiana non cresce. La fiducia di famiglie e imprese è peggiorata e il quadro economico internazionale mostra persistenti segnali di debolezza. La fotografia scattata dall’Istat nella sua nota mensile sull’andamento dell’economia italiana è sempre a tinte scure. Nulla di nuovo rispetto a quanto fino ad ora hanno certificato tutti: l’Italia non cresce, è in una fase di recessione tecnica. Colpa di un rallentamento economico globale, certo, ma anche perché non sono state varate misure che possano aiutare il Bel Paese a rimettersi in moto. L’impatto delle misure bandiera del governo gialloverde inciderebbero poco e visto come è nata la manovra varata dal governo Conte non si esclude, dopo le elezioni europee, una correzione ai conti. Ma potrebbe essere troppo tardi per risollevare l’economia italiana.
La nota dell’Istat. L’andamento degli indici anticipatori compositi dell’Ocse indica il proseguimento dell’attuale fase di rallentamento. Nel quarto trimestre 2018, scrive l’istituto di statistica, “il Pil italiano ha segnato una lieve diminuzione, la seconda consecutiva, caratterizzata da un contributo negativo delle scorte che ha bilanciato l’apporto positivo della domanda estera netta e di quella interna. Il valore aggiunto dei servizi è in aumento mentre si conferma la fase di difficoltà dell’industria nell’ultima parte dello scorso anno”. “L’occupazione si mantiene su livelli dei mesi precedenti con un aumento significativo dei dipendenti permanenti. L’inflazione torna ad aumentare ma il quadro complessivo indica un posizionamento su valori storicamente bassi”. “La fiducia di famiglie e imprese è peggiorata. L’indicatore anticipatore ha registrato una ulteriore diminuzione, confermando le difficoltà dell’attuale fase ciclica dell’economia italiana”, termina la nota dell’Istat.