Giù le vendite al dettaglio nel 2011, che registrano un calo dell’1,3% (dato grezzo) rispetto 2010, quando si erano mantenute, pur di poco, sopra lo zero (+0,2%). Lo rivela l’ Istat, sottolineando che le vendite degli alimentari restano ferme e il non food scende dell’1,8%. Nel complesso si tratta del dato peggiore dal 2009. Le vendite al dettaglio a dicembre infatti, segnano una diminuzione su novembre dell’1,1% (dato destagionalizzato), il ribasso più forte da luglio 2004. In negativo risultano sia l’alimentare (-1,0%) che il non alimentare (-1,2%). Su base annua, invece, il calo è del 3,7% (dato grezzo).
A dicembre, invece, le vendite al dettaglio su base annua, segnano un deciso calo sia nei piccoli negozi, come i punti vendita di quartiere e le botteghe (-3,5%), sia, e stavolta soprattutto, nella grande distribuzione (-3,9%), dove si salvano solo i discount di alimentari, con un rialzo (+1,0%). Nella grande distribuzione, fanno particolarmente male gli ipermercati (-4,4%) e i grandi magazzini a prevalenza non alimentare (-7,1%). A dicembre risultano anche in flessione i supermercati (-2,0%).
Vendite dirette in aumento- In controtendenza, invece, le vendite dirette di frutta e verdura presso i produttori, che hanno registrato un rialzo del 53% su base annua. Lo riporta il primo rapporto sulla vendita diretta presentato oggi all’assemblea degli Agrimercati di Campagna Amica della Coldiretti, dove è stato aperto il primo salone del Wellness in campagna. Una vera e propria ricetta anticrisi, visto che a fare la spesa nel 2011 nei mercati degli agricoltori, sono 9,2 milioni di italiani, per un importo pari a 489 milioni di euro (+66%); un successo dovuto nel 90% dei casi al passaparola. Si tratta di una rete di vendita ramificata su tutto il territorio, composta da 878 mercati, i cosiddetti Farmers market con 20.800 i produttori che hanno creato opportunità di lavoro per 3.500 persone, ma anche da quasi 4 mila aziende, 670 agriturismi e 163 botteghe, per un totale di 5.683 punti vendita. A fare la spesa direttamente dal produttore, secondo l’indagine Coldiretti/Swg, sono donne (68%), di istruzione medio alto (68%), sotto i 54 anni (64%). Risparmio sì, ma sopratutto ricerca di cibi sani e informazioni sui prodotti spingono all’acquisto diretto; non è un caso che il tempo di permanenza è in media di 35 minuti. I prodotti più acquistati sono nell’ordine verdura, frutta, formaggi, salumi e vino.
Nuovi record per benzina e diesel- Ancora in salita il prezzo di benzina e diesel, sulla scia dei nuovi massimi storici registrati dalle quotazioni internazionali. Alle stelle Shell, che segna un rialzo di 0,9 cent e arriva a 1,820 euro. Picco di 1,759 euro per il diesel di Ip e Q8, in rialzo di un centesimo rispetto a ieri. A riportare la notizia, Staffetta Quotidiana, che segnala come nessuna compagnia sia sotto gli 1,8 euro al litro per la benzina, mentre la sola Esso non supera gli 1,75 euro per il diesel. Sui mercati internazionali, la benzina è arrivata a 632 euro per mille litri (0,632 euro al litro), mentre nel luglio del 2008, all’alba della crisi dei mutui subprime, ne costava 576 euro, il 10% in meno. In picchiata le medie nazionali, con la benzina a 1,809 euro e il diesel a 1,752. Il Gpl è a 0,814 euro ed il metano a 0,95 euro. Anche le compagnie no logo hanno difficoltà a mantenere i prezzi bassi. Registrano infatti un picco di 1,718 euro per la verde e 1,659 per il diesel. Per Quotidiano Energia, che segnala ugualmente rialzi diffusi su tutta la rete, si profila invece un altro week-end di record, dopo che in alcune regioni del centro si è arrivati a punte di 1,91 euro per la verde e al Sud il diesel sale fino a 1,78 euro.