Istat, è disoccupazione record: a maggio vola al 12,2%

Nuovo record negativo del tasso di disoccupazione che a maggio vola al 12,2%, massimo storico mai registrato. Rispetto al mese di aprile è aumentato di 0,2 punti percentuali e di 1,8 punti su base annua. Secondo i dati provvisori e destagionalizzati su occupati e disoccupati diffusi dall’Istat, il numero di disoccupati registrati a maggio rappresenta il nuovo massimo storico sia analizzando le serie mensili che quelle trimestrali avviate nel primo trimestre del 1977, ovvero 36 anni fa. Gli occupati sono 22 milioni 576 mila, in diminuzione dello 0,1% rispetto ad aprile (-27 mila) e dell’1,7% (-387 mila) su base annua. Il tasso di occupazione, pari al 56,0%, diminuisce di 0,1 punti percentuali nel confronto congiunturale e di 1,0 punti rispetto a dodici mesi prima. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 647 mila e rappresentano il 10,7% della popolazione in questa fascia d’età. Secondo i primi dati resi noti dall’Istat, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 38,5%, in diminuzione di 1,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e in aumento di 2,9 punti nel confronto tendenziale. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente (-35 mila unità) e dello 0,9 % rispetto a 12 mesi prima (-127 mila). Il tasso di inattività si attesta al 36,1%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,3 punti su base annua.

Un aumento della disoccupazione si registra anche nell’Eurozona: passa dal 12,1% di aprile al 12,2% di maggio. Secondo Eurostat è “un’incremento marcato” rispetto al 2012, quando nella zona euro era 11,3% e in Italia 10,4%. Nell’Ue il numero dei senza lavoro supera i 45 milioni: 26.405 milioni gli uomini e 19.222 milioni di donne.  Il più alto tasso si registra in Spagna con il 26,9%, seguita dalla Grecia (26,8%), Portogallo (17,6%) e Cipro (16,3%6). Il tasso di disoccupazione più basso si registra in Austria (4,7%) seguita da Germania (5,3%) e Lussemburgo (5,7%).

Ugl. sostenere autoimprenditorialità giovanile.  “Il dato sulla disoccupazione rilevato dall’Istat è un’ulteriore dimostrazione che si è poco inclini a sostenere l’auto imprenditorialità, soprattutto dei giovani, rappresentano un vicolo cieco”. Queste le parole del  segretario confederale dell’Ugl, Paolo Varesi, che ha precisato: “A oggi non è stato stilato alcun programma che interpreti i bisogni dei lavoratori più qualificati e delle nuove figure professionali, continuando a premere l’acceleratore solo sul lavoro dipendente, per lo più a bassa competenza”.

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