L’Italia continua a rimanere un Paese di ‘anziani’. Gli italiani continuano a fare sempre meno figli. Nel 2018 si registrano oltre 18mila nascite in meno rispetto al 2017. Una tendenza negativa che non evidenzia segnali di inversione: secondo i dati provvisori riferiti al periodo gennaio-giugno 2019, le nascite sono già quasi 5mila in meno rispetto allo stesso semestre del 2018. Il quadro ‘dipinto’ dal rapporto Istat ‘Natalità e fecondità della popolazione residente anno 2018’ è sicuramente molto allarmante.
Nell’arco degli ultimi dieci anni le nascite sono diminuite di 136.912 unità, quasi un quarto rispetto al 2008. Questa diminuzione è attribuibile esclusivamente alle nascite da coppie di genitori entrambi italiani
A partire dagli anni duemila, rileva ancora l’Istat, l’apporto dell’immigrazione, con l’ingresso di popolazione giovane, ha parzialmente contenuto gli effetti di questo calo di nascite che però sta perdendo la sua propulsione man mano che invecchia la popolazione straniera residente. Continuano a diminuire le nascite all’interno del matrimonio (297.768), quasi 19mila in meno rispetto all’ultimo anno, 166mila in meno rispetto al 2008. In un contesto di nascite decrescenti, quelle che avvengono fuori del matrimonio aumentano di oltre 29mila unità rispetto al 2008, raggiungendo i 141.979 nati da genitori non coniugati nel 2018.
Dal 2012 al 2018 diminuiscono anche i nati con almeno un genitore straniero (quasi 11mila in meno) e da genitori entrambi stranieri. Negativo, naturalmente, il numero medio di figli per donna ed aumenta l’età media del parto arrivando a 32 anni. Al Nord più di un nato su cinque ha genitori entrambi stranieri. Al primo posto tra i nati stranieri iscritti in anagrafe si confermano i bambini rumeni (13.530 nati nel 2018), seguiti da marocchini (9.193), albanesi (6.944) e cinesi (3.362). L’incidenza delle nascite da genitori entrambi stranieri sul totale dei nati è molto più elevata nelle regioni del Nord e, in misura minore, in quelle del Centro. Al Sud l’incidenza è molto inferiore rispetto al resto d’Italia.