L’Istat conferma le stime dello scorso 15 novembre relative alla crescita del Pil. Secondo l’istituto di statistica, infatti, Il prodotto interno italiano ha subito un calo dello 0,2% su base congiunturale nel terzo trimestre dell’anno, per un calo tendenziale del 2,4%. Dato ancora più grave se si considera che si tratta della quinta riduzione congiunturale consecutiva. Il terzo trimestre del 2012 ha avuto due giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2011. La variazione acquisita per il 2012 è pari a -1,9%. Rispetto al trimestre precedente, è stata registrata una diminuzione significativa della domanda interna, con cali dello 0,8% dei consumi finali nazionali e dell’1,4% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni sono diminuite dell’1,4%, mentre le esportazioni sono aumentate dello 0,5%. In particolare l’Istat ha rilevato una diminuzione di 0,6 punti per i consumi delle famiglie, dello 0,1 per la spesa della Pubblica Amministrazione e dello 0,2 per gli investimenti fissi lordi. La variazione delle scorte e la domanda estera netta hanno contribuito positivamente alla variazione del Pil (rispettivamente 0,2 e 0,6 punti percentuali). In termini congiunturali, il valore aggiunto dell’industria è aumentato dello 0,2%, mentre sono diminuiti quelli dei servizi (-0,2%) e dell’agricoltura (-6,7%). In termini tendenziali, il valore aggiunto ha registrato variazione negative in tutti i settori (-6,7% le costruzioni, -5,1% l’agricoltura, -3,9% l’industria in senso stretto e -1,3% i servizi).
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