Italia e Grecia tra austerità e crescita

Il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan nella sua informativa al Senato sulla situazione greca afferma “ Non siamo nel 2012, nel momento più acuto della crisi dell’euro, perché l’euro è più forte e l’Italia è più forte e resistente perché fa le riforme e torna a crescere”. L’austerità, è un falso problema, la domanda vera non è austerità si o no, ma è come tradurre in pratica gli obiettivi della crescita, e la creazione di occupazione in un contesto in cui si apre una finestra di opportunità, che rischia di essere più piccola e più breve di quanto ci si possa attendere. Per il ministro il Quantitative easing messo in campo dalla Bce, crea le condizioni per tassi di interesse contenuti di cui beneficiano sia le finanze pubbliche che i privati. Tuttavia da solo il Qe, è comunque insufficiente, la sua efficacia dipende in misura cruciale dal miglioramento strutturale dell’economia. Il ministro ha assicurato che nel corso della trattativa sulla Grecia, l’Italia ha sempre lavorato per favorire un accordo, anche se c’è stato sul fronte dei creditori un progressivo irrigidimento da parte della maggioranza dei Paesi, ma sul fronte greco si è mantenuto un comportamento spesso sconfortante. Il reiterarsi di riunioni spesso inconcludenti, hanno fatto perdere molto tempo. Inoltre ha ricordato, che nei programmi di aiuto alla Grecia, finora l’Italia ha contribuito con 35,9 miliardi di euro che pesano sul debito in termini di 2,3% punti di Pil, peraltro già contabilizzati. Si apre un nuovo cantiere della Grecia cui l’Italia partecipa in modo costruttivo e cooperativo per una soluzione condivisa. Dopo la richiesta del governo greco di un nuovo prestito al fondo Esm, il presidente dell’eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha chiesto a Bce, commissione Ue e Fmi di verificare, se sussistono le condizioni per rispondere alle proposte di Atene. E proprio su questo tema, l’eurogruppo si riunisce sabato 11. Il ministro termina la sua informativa al Senato, sulla situazione greca affermando che occorre accrescere il capitale di fiducia, non solo per consolidare la Grecia ma soprattutto per consolidare l’Europa, aggiungendo che bisogna orientare il dibattito su temi di lungo termine e non restare intrappolati in una visione unilaterale e di basso profilo. Davanti alla crisi greca, secondo Padoan “ Dobbiamo accelerare l’integrazione, subito, con coraggio e pensando al futuro, piuttosto che a calcoli opportunistici sul breve periodo”.

Fabio D’Amora

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