Italia e Repubblica Ceca: cooperazione su economia e migranti

Italia e Repubblica Ceca, incontro tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il primo ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala,  a Palazzo Chigi. Un vertice nel corso del quale – come recita una nota ufficiale – è stata “confermata la solidità dei rapporti economici e commerciali e le opportunità di rafforzamento della cooperazione in diversi settori di mutuo interesse. In occasione della celebrazione dei 20 anni dell’ingresso della Repubblica Ceca nell’UE i colloqui hanno, inoltre, permesso uno scambio approfondito sui principali temi dell’agenda europea e internazionale, a partire dal dossier migratorio”.

“Nella prossima legislatura europea occorre lavorare per il rafforzamento della competitività e della sicurezza economica, una necessità, oltre che economica, geopolitica. Serve una politica industriale coerente accompagnata da un sostegno finanziario concreto: bisogna investire sul nostro futuro e lo dobbiamo fare insieme”, ha detto  la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni congiunte al termine dell’incontro con il leader ceco. “Sarà fondamentale rendere l’Ue un attore sempre più rilevante, influente – ha rimarcato la premier -, serve una strategia e sostenerla con strumenti concreti, a partire dalle risorse necessarie perché nessuno Stato membro può affrontare da solo le grandi sfide. L’Europa può farlo se si dota della strategia e degli strumenti necessari”.

Con il primo ministro della Repubblica Ceca Petr Fiala “ci siamo confrontati anche sul tema della migrazione, altra questione sulla quale ci siamo sempre trovati d’accordo: siamo d’accordo sul fatto che per gestire la migrazione la priorità sia quella di lavorare sulla dimensione esterna, quindi di lavorare con i paesi terzi, di lavorare con i nostri partner per prevenire il flusso piuttosto che doverlo gestire”, ha detto ancora Meloni. “L’Italia, come sapete, sta dando il buon esempio con il Piano Mattei per l’Africa – ha proseguito – che ha come obiettivo quello di costruire un modello di sviluppo e di cooperazione nuovo rispetto al passato, da pari a pari, senza approccio paternalistico, senza un approccio caritatevole e senza chiaramente intenzioni predatorie”.

“Meloni mi ha spiegato dettagliatamente le iniziative italiane nella cooperazione con l’Albania. Questo è un esempio di modello di cooperazione che può essere provato, magari allargato e sviluppato, e che può essere una strada attraverso cui risolvere il problema dell’immigrazione illegale”, sono state le parole del primo ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala.

Sottolineando come l’immigrazione illegale rappresenti una “grande sfida” per l’Europa, Fiala ha affermato che cercare soluzioni attraverso “partnership con altri Paesi al di fuori dell’Europa” è una possibilità “giusta” per trovare una “soluzione”. Fiala ha quindi sottolineato che nella partita del contrasto all’immigrazione illegale l’Italia gioca “un ruolo fondamentale e importante”, aggiungendo che Repubblica Ceca e Italia sono tra quei Paesi che “vogliono andare oltre il patto di migrazione” e “trovare una vera soluzione che al momento ancora non c’è in Europa”.

“Il traffico dei migranti porta alle organizzazioni che lo gestiscono circa 150 miliardi di dollari l’anno”,  ha detto Adly Hussein, presidente della corte d’appello de Il Cairo intervenendo al convegno “Connessioni tra criminalità organizzata e terrorismo” organizzato dal Coppem (Comitato Permanente Partenariato Euromediterraneo dei Poteri Locali e Regionali) in collaborazione con l’Ars. All’incontro, all’Assemblea Regionale Siciliana a Palermo, hanno partecipato magistrati ed esperti di terrorismo e sicurezza di Egitto, Grecia, Libia, Giordania, Marocco, Belgio e il rappresentante italiano di Eurojust.

“La criminalità organizzata rappresenta una grande minaccia non solo nel Mediterraneo”, ha spiegato il magistrato egiziano, elencando le principali attività illegali delle mafie: oltre alla tratta di esseri umani, il traffico armi il cybercrime, il narcotraffico.

All’evento hanno preso parte anche il prefetto di Palermo Massimo Mariani, il questore Vito Calvino e il comandante provinciale dei Carabinieri Luciano Magrini. Al centro delle riflessioni dei magistrati vi sono le modalità operative delle reti criminali transnazionali, le modalità di finanziamento delle organizzazioni criminali e terroristiche e le possibili sfide che si prospettano in termini di cooperazione giudiziaria internazionale: i risultati del tavolo di lavoro, spiega il segretario generale del Coppem Francesco Sammaritano, “verranno poi inviati a Lega araba e Commissione europea, auspicando che ne conseguano normative in grado di dare ai nostri magistrati gli strumenti per combattere al meglio questo fenomeno“

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