Italia, il costo della burocrazia: inefficienza e scarsa qualità dei servizi costano 70 miliardi ogni anno

La burocrazia italiana è una tassa occulta per le imprese e un freno per la crescita.

L’Ufficio Studi di Confcommercio ha elaborato i dati Ocse, facendo emergere un quadro negativo circa la burocrazia del Belpaese. “Il Governo può e deve semplificare le procedure per un Paese più efficiente e sicuro, con minori costi e più investimenti in formazione e nuove tecnologie. Una opportunità da non perdere assolutamente“, ha dichiarato il presidente della confederazione Carlo Sangalli.

Inefficienze e scarsa qualità dei servizi erogati dalla Pubblica amministrazione: un impatto sulla crescita dell’Italia con una perdita di circa 70 miliardi di Pil. I dati Ocse parlano purtroppo chiaro: il nostro Paese è scivolato alla 33/esima posizione, ossia al terzultimo posto. Peggio solo Turchia e Messico. Ai primissimi posti della graduatoria Canada, Danimarca e Finlandia. Nel 2000 l’Italia era al 26° posto.

Di recente, la CGIA di Mestre aveva pubblicato uno studio che allargava il quadro ai costi della corruzione e della cattiva amministrazione della giustizia civile: in tutto, qualcosa come 200 miliardi l’anno! L’organizzazione degli artigiani ricordava che le procedure di infrazione dell’UE ancora aperte nei confronti del nostro Paese sono 71, suddivise in 64 casi di violazione del diritto dell’Unione e in 7 casi di mancato recepimento delle politiche europee. Dal 2002 ad oggi sono state ben 1.358, record in Europa.

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