Gianni Alemanno, Roberto Formigoni, Andrea Augello, Maurizio Sacconi, Gaetano Quagliarello, Franco Frattini, Maurizio Lupi, Fabrizio Cicchitto, Alfredo Mantovano, Barbara Saltamartini, Eugenia Roccella e Beatrice Lorenzin. Sono gli uomini di Italia Popolare, il nuovo movimento nato in casa Pdl al suo debutto in queste ore al Teatro Olimpico a Roma.
“Noi siamo convinti che l’Italia possa resistere alla crisi, rifiutare il declino e preparare la crescita. C’è un’Italia che non si rassegna, una comunità capace di conciliare il lavoro con il mercato, l’impresa con la società, la libertà con la responsabilità. Un’Italia sempre pronta a partecipare, attiva e protagonista nel mondo e in Europa. Quest’Italia chiede di essere rappresentata. Noi vogliamo farlo”. Si apre così il Manifesto per l’Italia Popolare. “Vogliamo costruire subito una nuova alleanza riformista e modernizzatrice, la casa comune dei popolari italiani che si riconoscono nel Ppe e che intendono offrire agli elettori una alternativa di governo, credibile ed autorevole, su un programma di riforme, serieta’ e sviluppo, impresa e lavoro” si legge. ”E’ l’Italia della speranza, che ci guarda e alla quale dobbiamo fornire una risposta. Noi possiamo farlo”. Guarda alle elezioni regionali nel Lazio, nella Lombardia e anche nel Molise. Guarda soprattutto alle imminenti politiche per le quali chiede un riposizionamento del Pdl in chiave europea. Da Popolari, rappresentanti di un europeismo nuovo, meno italianocentrico più contestualizzato. Il manifesto verrà consegnato al segretario del Pdl, Angelino Alfano, come il modello nuovo al quale il Pdl dovrebbe ispirarsi. Altrimenti, cosa ne sarà? Tutti fuori? Sono numerose le fondazioni e le associazioni che contribuiranno al confronto: Alcide De Gasperi, Capitani Coraggiosi, Costruiamo il futuro, Europa Civiltà, Fare Italia, Nuova Italia, l’Occidentale Magna Carta, Popolari Liberali, Rete Italia, Riformatori Azzurri, Riformismo e Libertà.
SaIa