C’è un’intesa per far sì che i condannati in via definitiva scontino la pena nel Paese d’origine nella dichiarazione congiunta Italia-Romania firmata oggi a Villa Pamphilj, a Roma, tra il premier Giorgia Meloni e il primo ministro romeno Marcel Ciolacu. L’accordo amplia il partenariato strategico tra i due Paesi, e contempla anche 7 tra memorandum di intesa, intese tecniche e lettere d’intenti sottoscritte dai ministri dei due Paesi. “Vogliamo dare un nuovo impulso ai nostri rapporti economici e commerciali che sono estremamente buoni, ma a maggior ragione non possiamo fermarci qui”, ha spiegato Meloni nel corso delle dichiarazioni alla stampa con Ciolacu. “Si può fare di più”, ha chiarito il presidente del Consiglio, chiarendo che “pensiamo ci sia un forte potenziale inespresso”.
“Oggi Romania e Italia entrano in una nuova fase del partenariato strategico consolidato, abbiamo l’opportunità di scrivere un nuovo capitolo nelle nostre relazioni bilaterali”, ha detto Ciolacu, annunciando anche che “ho deciso come primo ministro della Romania di contribuire alle riparazioni della Colonna Traiana, un monumento che rappresenta una pietra miliare per il popolo rumeno e per i rapporti culturali tra le due Nazioni”.
L’Italia, ha ricordato Meloni, “è il secondo cliente e il secondo fornitore della Romania ed è il primo investitore in Romania per numero di aziende registrate. Il fortissimo radicamento della comunità imprenditoriale italiana che in Romania conta oltre 50mila aziende è un segno tangibile di come i nostri rapporti siano estremamente intensi”. “La presenza italiana è una presenza fondamentale in tanti comparti, soprattutto quelli strategici, dall’energia alle grandi infrastrutture, agroalimentare, servizi bancari, la sanità. E come c’è un pezzo di Italia in Romania, c’è anche un importante pezzo di Romania in Italia: la comunità romena – ha sottolineato il premier – è la comunità straniera più numerosa residente in Italia, oltre un milione di persone, e offre alla nostra comunità un contributo estremamente importante”.
I settori interessati dall’ampliamento dei rapporti tra i due Paesi sono difesa, cooperazione di polizia, giustizia, start up, cooperazione nel settore dell’energia nucleare, la cybersicurezza, il turismo, la protezione civile, la formazione dei funzionari pubblici, ha spiegato ancora il premier. Nell’ambito delle intese bilaterali sulla giustizia c’è anche quella per favorire “la possibilità che i detenuti condannati in via definitiva nei rispettivi Paesi eseguano la pena nel Paese di origine”. Si tratta di un passaggio che evidentemente va anche nella direzione di alleggerire il sistema carcerario italiano.
Secondo il rapporto Antigone dello scorso, la popolazione straniera nelle carceri italiane rappresentano il 31,3% del totale della popolazione detenuta, fra questi quelli di nazionalità rumena sono l’11,6%, i secondi più numerosi dopo i detenuti di nazionalità marocchina. “Ringrazio il primo ministro Ciolacu per la grande disponibilità in materia di giustizia: sono tanti i punti condivisi, penso ad esempio che sia importante tra le sfide che ci diamo quella che i detenuti condannati in via definitiva nei rispettivi Paesi possano scontare la pena nel Paese di origine”, ha detto Meloni.