Italia Viva conferma le indiscrezioni lanciate dal Financial Time: Matteo Renzi si sgancia de Delimobil

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha deciso di dimettersi dal board di Delimobil, la più importante azienda russa di servizi di car-sharing. A darne conferma è l’ufficio stampa di Italia Viva dopo i rumors emersi nelle scorse ore sulla carta stampata.

Secondo quanto ha riferito il Financial Times (indiscrezione che ha appunto trovato conferma), citando fonti a conoscenza della vicenda, il senatore toscano, ha rassegnato le dimissioni dopo che nella notte tra il 23 e il 24 febbraio è stata avviata l’invasione russa dell’Ucraina.

Lungo la mattinata di giovedì, l’ex premier ha spedito un’email al consiglio di amministrazione dell’azienda per annunciare le sue dimissioni con effetto immediato.

Delimobil ha il suo fondatore nell’imprenditore italiano Vincenzo Trani, che attualmente ricopre il ruolo di presidente della Camera di commercio italo-russa. Trani, soltanto un mese fa, ha promosso un incontro tra Vladimir Putin e alcuni dei top manager dello Stivale.

L’azienda che ospitava nel board Matteo Renzi  sarebbe dovuta sbarcare in Borsa alla fine del 2021, ma la quotazione è stata rinviata proprio per via delle tensioni geopolitiche che hanno interessato la Russia negli ultimi mesi.

Oltre alle dimissioni di Renzi dal board di Demobil, da segnalare anche quelle arrivate dell’ex premier finlandese Esko Aho. Il politico scandinavo faceva parte del board della maggiore banca russa, la Sberbank, nel quale era direttore indipendente e membro del consiglio dei supervisori.

“Ho avviato oggi le misure per ritirarmi dal board”, ha spiegato Aho ai media finlandesi. Anche la sua scelta è arrivata dopo che la Russia ha iniziato a lanciare bombe e missili sull’Ucraina, dando il via a un’operazione di invasione su vasta scala.

Su quel che sta accadendo in Ucraina, nelle scorse ore, si è pronunciato anche il premier Mario Draghi, avendo parole di ferma condanna sull’operato di Vladimir Putin: “Ho sempre pensato che qualsiasi forma di dialogo dovesse essere sincero e soprattutto utile. Le azioni del governo russo di questi giorni lo rendono nei fatti impossibile”.

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