Da Veronica Gentili a Controcorrente, su Rete 4, nella puntata del 31 luglio, sul clima, si parla delle proteste dei giovani ambientalisti, della “eco-ansia” di cui pare soffrano certi ragazzi, della situazione climatica globale. In studio c’è Italo Bocchino che non vuole assolutamente minimizzare la questione ma intende riportarla alla realtà. Quindi, in modo molto pragmatico, si chiede: “Cosa possiamo fare? È un dovere che abbiamo nei confronti delle future generazioni perché la Terra non è di nostra proprietà”, dice Bocchino. “Dobbiamo evitare di fare danni. Detto questo non dobbiamo colpevolizzare l’uomo di tutto, non è tutto responsabilità dell’uomo”.
Quello che invece, secondo Italo Bocchino, è necessario fare è intanto “capire come trovare delle soluzioni” per la salvaguardia del pianeta che però siano “compatibili con le esigenze industriali, con le politiche industriali, con la produzione, con il Pil”. Perché, conclude il direttore del Secolo d’Italia, “se noi diciamo riduciamo di 0,1 gradi e riduciamo nel frattempo un punto di Pil non so che affare abbiano fatto”. Insomma, bisogna coniugare l’emergenza climatica con la vita reale e l’economia reale.