“Se lo ius culturae “non fosse approvato non solo non riconosceremmo alcuni diritti fondamentali, ma continueremmo a infliggerci un danno a livello culturale ed economico”. Lo scrive su Facebook Marco Bella, parlamentare di M5s e docente universitario. “A questo proposito – prosegue Bella – dovrebbe levarsi un coro unanime a favore dello ius culturae, soprattutto da parte delle istituzioni accademiche. E’ sorprendente che l’universita’ trovi risalto mediatico nelle sparute miserie degli abusi di potere e non nel dibattito culturale intorno a leggi come questa. E’ bene precisare che non stiamo parlando di regalare la cittadinanza a chiunque arrivi in Italia. Si tratta piuttosto di un provvedimento per valorizzare chi in Italia e’ cresciuto ed e’ parte integrante di questa societa’, avendo frequentato il luogo che e’ per eccellenza sinonimo di condivisione e inclusione, cioe’ la scuola”.
“Mentre l’inclusione scolastica – sottolinea Bella – e’ una realta’ fino alle superiori, frequentare l’universita’ e’ un percorso a ostacoli per dei ragazzi capaci e meritevoli. I compagni di banco dei nostri figli, finche’ minorenni, sono tutelati da un permesso di soggiorno per motivi familiari. Al compimento del diciottesimo anno, gli italiani senza cittadinanza divengono stranieri in patria. Queste persone si trovano di fronte una serie di difficolta’ burocratiche enormi. Ad esempio, e’ possibile ottenere un permesso di soggiorno di cinque anni, ma solo dimostrando di avere un impiego fisso. Gli studenti dovrebbero lavorare e studiare allo stesso tempo, con il risultato che tendono a escludere proprio quelle facolta’ che richiedono un impegno maggiore e presentano anche delle prospettive di impiego migliore. Qualcuno, poi, arriva a pagarsi di tasca propria i contributi di un impiego fittizio pur di potersi dedicare allo studio. Ci si potrebbe interrogare in modo volutamente provocatorio sul perche’ allora investire risorse in queste persone garantendogli un’istruzione, se tanto al compimento della maggiore eta’ dobbiamo regalare questa ricchezza ad altri stati. Quando, tra mille difficolta’, alcuni di loro dimostreranno di essere capaci in alcuni ambiti, daremo loro un foglio di via? E soprattutto via da dove, da quella che e’ per loro casa?”, conclude il parlamentari di M5s.