Iveco la conosciamo tutti, grande azienda produttrice di camion, veicoli industriali, autobus. Una realtà che ha fatto la storia, presente sul territorio italiano da molti anni. Fu fondata infatti da Gianni Agnelli esattamente il primo gennaio del 1975, 46 anni fa. La notizia odierna è la società passa nelle mani dei cinesi.
Iveco, che ancora oggi produce Daily e Eurocargo negli stabilimenti di Suzzara (Mantova) e Brescia, controllata dalla CNH Industrial, verrà ceduta presto ai cinesi di Faw Jiefang. Lo stesso destino della Magneti Marelli, che negli ultimi anni abbiamo visto passare nelle mani dei giapponesi della Calsonic Kansei. Un altro pezzo di storia del Bel Paese potrebbe dire definitivamente addio all’Italia. La stessa CNH Industrial (l’azienda del gruppo Exor controllata dalla famiglia Agnelli) ha confermato le indiscrezioni.
La società dei Paesi Bassi pare stia già trattando la cessione di Iveco (più una quota della Fpt Industrial, che si occupa di motori) al gruppo cinese. Al momento le trattative sarebbero “allo stato preliminare”, ma l’affare andrà in porto quasi sicuramente. Non possiamo parlare ancora di cessione, la firma finale infatti non è ancora stata fatta. Molto probabilmente non saranno i mezzi speciali dell’esercito il vero oggetto del passaggio, ma proprio i camion e i bus che vengono prodotti qui in Italia, a Suzzara e Brescia.
Exor, la holding della famiglia Agnelli principale azionista di importanti gruppi, tra cui anche il nuovo costruttore di auto Stellantis (sabato 16 gennaio diventerà pienamente operativo) inizia il 2021 con il botto. I titoli della società con sede in Olanda si sono rafforzati in seguito alla conferma della fusione da parte degli azionisti FCA e PSA, guadagnando diverse posizioni.
Oltretutto la CNH ha appena guadagnato oltre il 6,6% chiudendo a 11 euro, vicino al massimo storico di poco più di 12 euro del 2018. Proprio la cessione di Iveco alla Cina ha posto sotto i riflettori i titoli CNH. Grande esordio per il nuovo CEO Scott Wine.
L’offerta arrivata dalla Cina che non è una novità, a Pechino l’interesse per il settore dei veicoli industriali e commerciali è molto alto. La Faw ha sede a Changchun e presidia il settore attraverso Jiefang; pare vi possa investire circa 4 miliardi di euro. L’altro gruppo cinese Shandong Heavy Industry Group aveva già fatto un’offerta di 3,5 miliardi, che era stata rifiutata perché ritenuta inadeguata.
Iveco in questi anni ha fatto differenti passi che hanno dimostrato il suo forte interesse verso la mobilità del futuro, collaborando ad esempio con Nikola, start up di Phoenix specializzata nello sviluppo di camion elettrici a batterie e a idrogeno.