Ma la giustizia in Italia funziona ancora e si può chiamare ancora tale? C’è ancora la sicurezza dell’applicazione del diritto e della legalità? In Italia oggi più che fase 2 siamo ancora fermi alla fase zero? Questi altri quesiti che l’avvocato Janfer Critelli sottopone in una lettera, che riceviamo e pubblichiamo, al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede
PER LA CORTESE ATTENZIONE DELL’ON.LE BONAFEDE SIG. ALFONSO (MINISTRO DI Giustizia)
p.c
On.Le Boschi sig.ra Maria Elena ( Italia Viva)
On.Le Carfagna sig.ra Maria Rosaria Mara (Vice presidente della Camera dei deputati)
“UN breve PENSIERO LIBERO ex art. 21 della Carta Costituzionale”. LA LEGGE è UGUALE PER TUTTI E LA MADRE GIUSTIZIA?
Più che fase 2 sembra fase zero o quasi.
Fin da fanciullo, da ribelle alle stereotipate mode degne della maniera ipocrita, come dono del ciel stellato, ho sempre sognato un mondo giusto. Però, la mia giovinezza spensierata ricolma (di Amore e Pace), è stata turbata dall’uccisione di Giovanni Falcone e dei suoi fidatissimi cooperatori di “Giustizia Giusta”, a tal punto, da farmi cambiare idea originaria di intraprendere l’eventuale amata carriera di magistrato di cose giuste contro i poteri forti ed invisibili. Ed invero, al contempo, da avvocato comunque altrettanto innamorato (innato difensore ostinato dei diritti Umani), ho condotto, senza compromessi di sorta (sempre respinti “a priori” categoricamente), fino ad oggi vere importanti e significative battaglie legali direi epiche per certi versi, in modo coraggioso, contro ogni forma di corruzione e d’ingiustizia! Sic! Così anche in simposi di primo livello, dinanzi a platee (personalità, istituzioni, insigni avvocati, magistrati simbolo di Giustizia e di specchiata condotta morale e valorosi studenti), da vulcanico relatore- giurista convegnista “anticonformista per antonomasia” ho sempre “invocato con la forza del diritto e della legalità”, il mio grido oratorio d’allarme sulla Giustizia, evidenziando senza ipocrisia ed in “modo radicale” le pesanti criticità. Oggi, i fatti confermano, purtroppo, la mia idea genuina di sempre. Radice dell’equazione una Giustizia allo sbando, confusionaria ed inadeguata a dare risposte di “Giustizia Giusta” ai cittadini mortificati, per tante concause che provengono da lontano, id est, in primis da politiche legislative errate che negli anni ci hanno consegnato una Giustizia chiusa ad imbuto rectius “in un punto di non ritorno”. Una magistratura, ergo, in piena crisi d’identità, accompagnata da un’avvocatura autoingabbiata “ prigioniera” di se stessa, allo stato, senza futuro. Di fronte a tale orribile scenario derivato, mi pregio chiedere a Lei nonché alle care lettrici e cari lettori se possiamo ancora credere al motto formale impresso in tutti i tribunali: “ la legge è uguale per tutti” e se sì .. possiamo ancora credere alla giustizia? Personalmente non ostante tutto, continuo ancora a sperare e lottare tenacemente per la giustizia giusta. Dulcis in fundo, il Covid 19, come emergenza totale che ha paralizzato tutti i settori della vita quotidiana, poteva essere un’occasione, per creare una nuova fase Rinascente di giustizia ed invece abbiamo assistito ancora una volta a politiche confuse dettate da tanta improvvisazione, senza una vera progettuale comunitaria, senza una piena e vera razionalizzazione del settore giustizia che il suo Ministero competente non ha inteso esplicare che, incredibile ma vero, ha di fatto consentito appunto, l’emanazione di circa 200 protocolli di natura disomogenea (ogni Tribunale con la sua specifica giustizia) per la regolamentazione dei processi nel periodo emergente che hanno aggravato ulteriormente l’affaticata Madre Giustizia. A questo punto, visto il risultato derivato di giustizia funzionante a singhiozzo (il più alto numero di processi consistono in rinvii nella confusione più totale) era meglio (ed è), il momento propizio, per rinviare ex officio tutti i processi tranne quelli urgenti (udienze da svolgersi dal vivo dove sono coinvolti minori, alimenti, arresti ed altri di particolare rilevanza non altrimenti differibili) e concentrarsi, medio tempore, su tutto l’arretrato di giustizia (emanazioni di sentenze, liquidazioni al patrocinio, liquidazioni derivanti dall’irragionevole durata del processo in attesa oramai da anni, definizione dei concorsi pubblici pendenti, sanificazioni e consolidamento dei luoghi di giustizia.. riforma delle carceri a tutela e quant’altro inerente sempre verso il potenziamento reale), per l’effetto, per ripartire con una nuova e vera fase appunto di Giustizia, verso però quella Giusta. Per ultimo, non per ordine d’importanza mi ha colpito una lettera del 16.05.2020 significativa e profonda diretta alla sua pregiata persona di Ministro di Giustizia pubblicata sul “Corriere della Sera” di un’aspirante magistrato sull’ingiustizia dei calendari (sospesi) dei concorsi di magistratura ed avvocato. In pratica, nella specie, la giovane aspirante le ha chiesto giustamente ed in modo accorato maggiore chiarezza e soprattutto sensibilità istituzionale circa le date e/o modalità “ad oggi incerte” dello svolgimento delle relative prove.
Sul punto. Tutto tace! Nel silenzio più assordante a discapito di tante aspettative di giovani speranze che hanno investito tanto (sacrifici economici e morali)! Sic! Ed invece, siamo qui, di fronte al caos totale, con tribunali semivuoti (dentro) ed affollati (fuori) in pratica una ripartenza zero (quasi) senza un’uniformità e senza un orizzonte positivo. Pur consapevole che è vero che l’emergenza in atto avrebbe messo in difficoltà chiunque, francamente, è altrettanto vero, mi sarei aspettato da parte del suo Ministero (guidata appunto da un collega), maggiore coraggio ed efficacia, per un’effettiva razionalizzazione volta al vero cambiamento del settore giustizia ad oggi, purtroppo, al collasso più che giammai! Sic! Ma forse, evidentemente non interessa poi così tanto l’idea culturalmente rivoluzionaria della “Giustizia Giusta all’insegna dell’Umanesimo Rinascente”, per quella augurata e così invocata Nuova Alba di Primavera dove i Bambini tornerebbero a sorridere per le vie del mondo, gli Uomini ad esistere come fratelli ed i cittadini a credere nella comunità del sole della tanto declamata e disiata giustizia giusta”. A questo punto, con tutto il rispetto possibile ed immaginabile, dinanzi a tale babilonia derivata, sig. Ministro, valuti attentamente la concreta possibilità di rassegnare formalmente le dimissioni, per l’effetto, mi creda, potrebbe essere anche per Lei, un’opportunità.
Tanto dovevo, in sincerità, senza pregiudizi di sorta, ispirato d’altri tempi, qui et ora a nome anche di tante colleghe e tanti colleghi che ho sentito nella fase più disperata, siccome avvocato degli ultimi (di foro quotidiano) crucciato per come si è ridotta rectius “ aggravata” la Giustizia (gli operatori di Giustizia ed i cittadini non meritavano tutto questo)!
In rispettosa fiducia, di un positivo riscontro, al contempo, l’occasione mi è gradita, per i più deferenti Ossequi.
Avv. Janfer Critelli (Rinascita dei Diritti Umani)
“I felici sono felici per il pensiero della Giustizia e della temperanza e gli infelici per il pensiero della cattiveria” Socrate, Platone (Gorgia)