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Janfer: “L’avvocatura è allo sbando. Serve tornare ai valori di un tempo”

Già in tenera età, amavo dilettarmi con arringhe giocose a difesa sempre dalla parte del giusto. Per l’effetto, nella fanciullezza (ho coltivato anche la speranza di diventare un magistrato di stile Falconiano (Giovanni Falcone Altissima Memoria Imperitura di un Grande Uomo Magistrato) al servizio del Bene Comune contro i poteri forti, deviati e devianti, rectius occulti

(classici pseudo eleganti) e di natura invisibile! Sic! Speranza svanita ad quasi ventenne (per colpa dell’ingiusta uccisione di Giovanni Falcone) come evento decisivo che mi fece cambiare idea dall’affrontare la carriera nella magistratura, riversando la “mia rabbia di giustizia giusta” nell’altra carriera (Amore incondizionato) verso l’Avvocatura, all’insegna dell’Avvocato del classico modo, quando era difensore estremo dei diritti Umani come immagine simbolo di Uomo di legge rispettato ricolmo di tanta dignità ed Onore connesso! Sic! Nel frattempo, sono diventato avvocato di strada al servizio del prossimo bisognoso e relatore -convegnista di Giustizia Giusta contro ogni forma di marciume. Per l’effetto, nella mia irta strada onesta di legalità intesa come educazione (altissimo spirito di sacrificio e fatica quotidiana di entusiasmo passionale e coraggiosa follia), ho affrontato audacemente difese strenue a favore dei Diritti fondamentali come denunciatore sociale “di scandali” senza paura di sorta! Sic! Cosicché qui et ora rievoco con orgoglio uno dei miei tanti scritti calzante più che giammai (con tanto di premio Menzione d’Onore con borsa di studio connessa a livello Nazionale dinanzi ad autorità Istituzionali e Magistrati d’eccellenza) presso la pregiata Camera Europea di Giustizia  sedente in Napoli dal titolo “ l’Ingabbiamento e l’autoingabbiamento dell’avvocatura”! Sic!  Ecco! La ragione profonda dell’attuale crisi istituzionale e culturale della classe forense, oggi più che giammai martirizzata da prassi vuote e forme stereotipate prive di ogni fondamento di sostanza, per l’effetto, miseramente relegata all’ultimo posto, in un punto di non ritorno! Sic! Radice dell’equazione, un’avvocatura imprigionata da appiattimenti cronici di legislazioni inadeguate, ingiuste e gravatorie ed auto ingabbiata rectius in piena crisi d’identità (assenza totale dell’originaria nobile funzione con accettazione passiva consequenziale di leggi e leggine auto- imprigionanti), in un corto circuito senza precedenti! Sic!

 Per l’effetto, il periodo pandemico ne ha di svelato (qualora ce ne fosse bisogno) un quadro allarmante, dove l’avvocato viene trattato e visto come un “rompiscatole leguleio e chiassoso privo di valore addirittura parte non essenziale” piuttosto che nella sua Altissima funzione sociale che gli assegna la Carta Costituzionale (Carta dei Valori) come nobiltà proveniente dai fasti tempi del passato quando partecipava attivamente come protagonista assoluto nell’arena processuale dal vivo e non certo via chat! Sic!  

Così stando le cose e/o quae cum ita sint, l’avvocatura (svilita dalla sua nobile funzione sociale di natura Costituzionale) rischia una sepoltura indegna e gravatoria per la società che ha urgente bisogno, appunto del primissimo ruolo Istituzionale della figura dell’avvocato (strenuo e vero combattente e guardiano della Legalità intesa come educazione alla Meritocrazia e Giustizia Giusta ex artt. 2, 24 e 111 della Carta Costituzionale) appunto verso la Rinascita e tutela dei Diritti Umani (degli esseri viventi) Inalienabili e preesistenti allo stesso stato come Giusnaturalismo Memoria, per l’augurata Nuova Alba di Primavera, dove l’Avvocatura “rigorosamente unita”, nei valori di un tempo, risplenderà (lo spero tanto) come difensora di tutti quei diritti quotidiani violati, mio malgrado, dalle storture dei tempi.

Il mio accorato augurio per l’urgente sollecitato recupero dell’Autorevolezza e Dignità perduta dell’Amata Avvocatura, da ribelle anticonformista per antonomasia (mi sono giammai piegato alle prassi gravatorie ed ingiuste circolanti), così di sogno vivo, spero calorosamente possa diventare tosto realtà nella disiata appunto città del sole e della Giustizia quella Giusta (solo justicia per dirla all’aggraziata Dolores) dove la Magistratura finalmente libera da ogni catena e l’Avvocatura ritornata a risplendere? saranno di nuovo protagoniste attive in “Giustizia Giusta” nell’augurata nuova Alba di Primavera! Intelligenti Pauca! Sic! Tanto dovevo senza ipocrisia, come amareggiato ed indignato ma follemente speranzoso di cuore verso una Nuova Era (Etica).

Avv. Janfer Critelli (Rinascita dei Diritti degli Esseri Viventi)

 “Gli avvocati non sono né giocolieri da circo, né conferenzieri da salotto: la giustizia è una cosa seria” Molte professioni possono farsi col cervello e non col cuore. Ma l’avvocato no. L’avvocato non può essere un puro logico, né un ironico scettico, l’avvocato deve essere prima di tutto un cuore: un altruista, uno che sappia comprendere gli altri uomini e farli vivere in sè, assumere su di sè i loro dolori e sentire come sue le loro ambasce.

E, notate, di qualunque specie e grado d’ingiustizia… perché accogliere una raccomandazione o una segnalazione, favorire particolarmente un amico a danno di un estraneo o di uno sconosciuto, usare un metro diverso nella valutazione del comportamento, o delle attitudini, o delle necessità degli uomini, è pur questo ingiustizia, è pur questo offesa al prossimo, è pur questo ribellione al comando divino» (Piero Calamandrei).  

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