“Mentre Renzi passa il suo tempo a picconare il Governo, non si accorge che a essere picconata è la sua ‘creatura’, il Jobs Act.” Lo dichiara Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico. Oltre all’intervento del Governo Gentiloni – spiega – che ha cancellato l’obbrobrio degli incentivi spot del 2015, che hanno drogato il mercato del lavoro; oltre alla nota sentenza della Consulta, la numero 194 dell’8 novembre 2018, che ha dichiarato ‘incostituzionale il criterio di determinazione dell’indennità spettante al lavoratore ingiustamente licenziato ancorato solo all’anzianità di servizio’, le cosiddette tutele crescenti, cuore della ‘riforma’ renziana; oltre a tutto questo, come se non bastasse, adesso anche il Comitato europeo dei Diritti Sociali, organo del Consiglio d’Europa, ha picconato il Jobs Act perché contrasta con l’articolo 24 della Carta sociale europea, norma che sancisce il diritto di ogni lavoratore ingiustamente licenziato di ricevere una tutela effettiva e realmente dissuasiva nei confronti del datore di lavoro. È ora di mettere mano a una nuova normativa che superi il Jobs Act e che preveda, nei casi di licenziamento palesemente illegittimo, anche la reintegra nel posto di lavoro.
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