Il mondo del falso “made in Cina” non ha aspettato nemmeno il funerale di Stev Jobs per iniziare a fare affari e lanciare prodotti taroccati. Poche ore dopo la morte del padre dell’Apple sono comparse false cover false cover degli iPhone con le immagini di Steve Jobs. Ma anche dei maglioncini tipici che Jobs usava durante la presentazione dei suoi gioielli informatici. A Shenzhen, la capitale tecnologica della Cina nella provincia sud orientale del Guandong, che ospita anche la più grande fabbrica della Foxconn che realizza tutte le parti per i prodotti della Apple, i mercati del falso sono pieni di prodotti con la faccia di Jobs. Spopolano modelli diversi di coperture per Iphone che vanno dai 20 ai 198 yuan, dai 3 ai 25 euro. Secondo quanto racconta la stampa locale, alcune aziende hanno cominciato la produzione e commercializzazione di questi prodotti lo stesso giorno della morte di Steve Jobs, vendendo tutto nelle prime ore di vendita. A spopolare nel mercato del falso c’è anche la copia del maglioncino che ha sempre indossato Jobs durante le presentazioni dei prodotti. In Cina costa 39 yuan, circa 5 euro. Il business di questo mercato del falso, che sta lucrando sulla scomparsa del genio dell’informatica, sta scatenando vibranti discussioni su internet tra chi, i cinesi, definiscono questi prodotti un omaggio all’innovatore americano, altri invece criticano la speculazione sulla morte dell’uomo. Ma le polemiche non si fermano a questo. Nell’occhio del ciclone è finito un ragazzo di Hong Kong, Jonathan Mak di 19 anni, che subito dopo la morte di Jobs, ha cambiato il logo dell’Apple, facendo combaciare con la sezione morsicata della mela il profilo del fondatore della casa di Cupertino. Questo logo ha immediatamente fatto il giro del mondo ed è stato subito utilizzato da network e personaggio famosi. Però il giovane cinese è stato accusato di aver copiato il logo da un inglese: Mak si è difeso dicendo di non sapere che il logo già c’era, ma di non averlo copiato, di averlo disegnato di sua sponte solo come tributo a Steve Jobs. E non avrebbe potuto dire altro una persona che vive grazie al falso.