“I mercati sono ingiusti con l’Italia e la Spagna, non prendendo in considerazione i seri sforzi di risanamento”. E’ quanto dichiara il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, in un’intervisra al Tiroler Tageszeitung. “Non c’è nessuna ragione di dubitare della volontà di consolidamento di Italia e Spagna”, ha ribadito. “Ambedue i paesi – prosegue il premier lussemburghese – hanno avviato misure significative di consolidamento, ma vengono trattati dai mercati come se non lo avessero fatto”. Juncker sottolinea inoltre che “i tassi di interesse al di sopra del 7% sono molto elevati. Nella situazione attuale non sono giusti. Il consolidamento, inoltre, richiede riforme strutturali orientate verso la crescita”.
Ma le dichiarazioni più allarmanti riguardano la Grecia. Per il presidente dell’Eurogruppo, infatti, “Una uscita dall’euro è tecnicamente possibile, ma i rischi politici sono imprevedibili”. Secondo il premier lussemburghese una ‘Grexit’ “non sarebbe concepibile politicamente ed avrebbe rischi imprevedibili. Per questa ragione non ha senso speculare su scenari di questo tipo”. Juncker ha aggiunto che pur essendo “tecnicamente” possibile “una uscita della Grecia dall’euro non fa parte delle mie ipotesi di lavoro”.
Il presidente dell’Eurogruppo non ha però escluso una ‘Grexit’ nel caso in cui “la Grecia violasse tutte le regole e non rispettasse nessun accordo”. Il premier, che si trova in vacanza nel Tirolo austriaco, ribadisce infine che “la situazione non è semplice. I problemi sono complessi e il rumore provocato dalle dichiarazioni è troppo forte. Le domande sulla Grecia hanno bisogno di serenità”.
Rincara il ministro delle Finanze tedesco,Wolfgang Schaeuble: “Non è pensabile mettere a punto un nuovo programma per la Grecia” detto, specificando che “ci sono dei limiti agli aiuti” che possono essere concessi ad Atene. “La prospettiva di un collasso dell’euro – ha speigato il ministro é una speculazione senza senso”. Schaeuble ha aggiunto che “ci vorrà del tempo prima che ritorni la fiducia dei mercati” nell’eurozona.