‘Sono molto felice di essere qui a Firenze. Il mio rapporto con l’Italia è cominciato con Sandokan dove il pubblico si è affezionato così tanto che quando vengo qui mi sento a casa’. A parlare è l’attore Kabir Bedi, ospite d’onore del sedicesimo ‘River to River Florence Indian Film Festival’, diretto da Selvaggia Velo.
Sono decisamente ancora molto attivo nell’industria cinematografica. Dopo essere stato qui, dice l’attore, andrò a Roma dove ho un incontro di lavoro. Uscirà presto il film ‘The broken key’ del regista torinese Louis Nero con Geraldine Chaplin e Rutger Hauer. È un genere alla Dan Brown, si indaga per decifrare manoscritti che ci aiutino a capire meglio il presente in cui viviamo.
Tra le tematiche del festival, che fino all’8 dicembre proporrà 25 film tra prime nazionali, europee, mondiali, e eventi collaterali, il ruolo della donna, a proposito del quale, Kabir Bedi ha affermato: ‘L’India è un grande paese, con diverse tradizioni e condizioni, nel Kerala il sistema è matriarcale ad esempio, e la posizione della donna in casa è molto forte, è lei che prende molte decisioni. C’è una grande diversità tra l’India cittadina e rurale. In città la donna lavora, esiste quasi un’uguaglianza con il proprio partner, soprattutto tra i più giovani. Nei paesi è un po’ diverso, le donne sono più casalinghe, ma anche questo sta cambiando, tutta l’India sta cambiando’.