L’incubo è finito. Dopo 18 ore di combattimenti, tutti i terroristi talebani che hanno partecipato agli attacchi combinati contro il Parlamento e il quartiere dove sono situate le rappresentanze diplomatiche a Kabul sono stati uccisi. A diffondere la notizia, lo fonti governative e afgane, precisando che i combattimenti sono terminati.
L’offensiva contro i miliziani, è iniziata nelle prime ore di questa mattina, quando le forze afghane hanno preso d’assalto gli edifici dove si erano rifugiati i ribelli.
Nell’”offensiva di primavera” cominciata ieri, ci sono stati 19 morti fra i miliziani, mentre 14 poliziotti e nove civili sono rimasti feriti.
Tutto era cominciato verso le 14 locali con esplosioni e sparatorie nel quartiere diplomatico dove si trovano le ambasciate. Contemporaneamente, dei kamikaze muniti di giubbotti imbottiti di esplosivi hanno cercato di penetrare nel Parlamento ma sono stati respinti dalle forze di sicurezza. I miliziani in fuga si sono asserragliati in un immobile vicino da dove hanno cominciato a sparare. Nel frattempo, in un altro quartiere, dei kamikaze hanno occupato un edificio adiacente ad un grande hotel appena costruito, il Kabul Star Hotel, a meno di 100 metri dall’ingresso di un complesso dove si trovano diverse ambasciate e una base della forza internazionale della Nato (Isaf). L’Isaf ha reso noto che le rappresentanze diplomatiche americana, britannica e tedesca sono state prese d’assalto ma fortunatamente senza conseguenze per il personale. Fonti della Farnesina hanno fatto sapere che nessun membro del personale dell’ambasciata è rimasto coinvolto negli attacchi.
Secondo i servizi segreti afgani, uno dei due vice presidenti del Paese, Mohammad Karim Khalili, era l’obiettivo di un gruppo di assalitori come confessato da tre miliziani che sono stati catturati. Nello stesso momento, dei kamikaze hanno preso d’assalto degli edifici del governo, della polizia e una base americana nella provincia di Logar, a sud di Kabul. Poco dopo, tre kamikaze si sono fatti esplodere all’ingresso dell’aeroporto di Jalalabad, nell’est, che ospita una delle più importanti basi aeree dell’Isaf, ferendo alcune persone. Infine a Gardez, sempre nell’est, i talebani hanno attaccato un centro di addestramento della polizia, ferendo almeno quattro civili.
47 le vittime totali. Secondo il ministro dell’interno afghano, gli scontri avvenuti a partire da ieri pomeriggio a Kabul ed in almeno altre tre province afghane hanno causato nel complesso almeno 47 morti. La notizia è stata data nel corso di una conferenza stampa, dove un portavoce ha spiegato che fra le vittime vi sono 36 talebani, otto membri delle forze di sicurezza e tre civili.