L. Elettorale, Giacchetti contro Finocchiaro: Ci hai scippato la riforma

Le parole del presidente del consiglio Enrico Letta dal meeting di Cl sulla necessità ed urgenza di modificare la legge elettorale mandando in soffitta il Porcellum entro ottobre creano l’ennesima frattura nel Pd. Le divisioni sulla legge elettorale non sono altro che una foglia di fico su uno scontro ben più profondo tra correnti alla vigilia del congresso del partito. Renziani e lettiani escono ancora di più allo scoperto e non si fanno sconti. Ad aprire le danze delle accuse è il vice presidente della Camera dei Deputati, il renziano Roberto Giachetti, che accusa Anna Finocchiaro, sua collega di partito, di aver “praticamente scippato alla Camera l’avvio della discussione della riforma elettorale”. Questo atto della presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato è bollato dal deputato Democrat come “una furbata di sapore vecchio consociativo”. Il numero due di Montecitorio non usa mezze parole contro la sua collega di palazzo Madama. “Faccio esplicito riferimento a quella affatto casuale del Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato che dopo aver definito ‘intempestiva e prepotente’ la presentazione della mozione sul ritorno al Mattarellum, con grande “tempestività” e senza alcuna “prepotenza” istituzionale ha praticamente scippato alla Camera l’avvio della discussione della riforma elettorale” con “un finto incardinamento al Senato prima della pausa estiva” è l’accusa che il renziano Giachetti, all’indomani dell’annuncio del premier Letta sulla riforma elettorale, lancia in un lungo post pubblicato anche sul suo profilo Facebook. “La scelta può apparire un fatto marginale ed invece vedrete che avrà un peso non indifferente sul piano politico perché partire dal Senato (dove come noto i numeri del PD sono ben diversi dalla Camera) significa inevitabilmente condizionare la riforma “ponte” all’accordo col pdl e quindi portare il Pd in modo surrettizio verso la modifica del porcellum in luogo della sua cancellazione”. “Ecco – scrive il renziano – allora è lecito che questa scelta non sia frutto di qualche furbata mascherata ma di un dibattito aperto nella sede decisionale del partito dopo la quale possibilmente si decida e non si rinvii come accade ormai un po’ ovunque?”. Giachetti, praticamente, chiede al segretario Guglielmo Epifani una convocazione della direzione di partito già ai primi di settembre proprio per delineare una linea del Pd sul nodo della legge elettorale. “Se non vogliamo prendere ancora una volta in giro gli italiani, gli iscritti e i militanti del partito democratico, il partito prenda una decisione chiara ed esplicita prima di iniziare (ammesso che cio’ davvero accada) la discussione sulla riforma elettorale. Il Pd è per la modifica del porcellum o per la sua cancellazione? Il Pd è per un sistema di tipo maggioritario o proporzionale? E non mi si dica che il PD una scelta già l’ha fatta e cioé il maggioritario con doppio turno tipo francese”. A stretto giro arriva la risposta della Finocchiaro alle accuse di Roberto Giachetti e alla chiusura di Renato Schifani all’urgenza e al modello di legge elettorale fatto da Rimini dal premier Letta. “Ricordo agli esponenti del PdL e a tutte le forze politiche che il Senato ha votato la procedura d’urgenza per la discussione sulla legge elettorale che deve sostituire il Porcellum. Su questo tema non si può più traccheggiare e bene ha fatto il Presidente del Consiglio ieri a sottolineare la necessità di affrontare con urgenza la questione della riforma della legge elettorale che deve mettere in sicurezza il Paese dal rischio di tornare al voto con il Porcellum”.

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