Christine Lagarde. ANSA/NEIL HALL

La Bce: ‘Crollo record del Pil. Pronti a fare quanto serve’

La crisi pandemica, che ha arrestato gran parte dell’attività economica, provocherà una caduta del Pil dell’Eurzona compresa fra -5 e -12%: “con la graduale rimozione delle misure di contenimento, si verificherà una ripresa dell’attività economica, la cui rapidità e portata restano tuttavia fortemente incerte”. Lo scrive la Bce nel Bollettino economico.

Gli acquisti di debito con il programma per l’emergenza pandemica (Pepp) “continueranno ad essere effettuati in maniera flessibile nel corso del tempo” e “finché il Consiglio direttivo non avrà ritenuto conclusa la fase critica legata al coronavirus”. Lo scrive la Bce. Il Consiglio “ribadisce il massimo impegno a fare tutto ciò che sarà necessario nell’ambito del proprio mandato per sostenere tutti i cittadini dell’area dell’euro in questo momento di estrema difficoltà”.

Nel primo trimestre del 2020, interessato solo in parte dalla diffusione del virus, il PIL dell’Eurozona ha segnato -3,8% e gli indicatori e e indagini congiunturali segnalano “una contrazione senza precedenti”. I dati di aprile suggeriscono che “tale effetto sarà probabilmente persino più grave nel secondo trimestre”.

“Il deterioramento degli indicatori dei consumi è senza precedenti”: lo scrive la Bce a proposito degli effetti della pandemia e dei lockdown sull’attività economica dell’Eurozona. “Lo shock provocato dal COVID-19 – scrive la Bce nel Bollettino economico – ha prodotto un effetto diretto attraverso il razionamento di diverse componenti di spesa. Gli effetti indiretti dovrebbero concretizzarsi attraverso l’impatto sul reddito, sulla ricchezza e sull’accesso al credito. Inoltre, la domanda repressa può avere un impatto positivo una volta revocate le misure di contenimento. L’impatto nel medio periodo sui consumi privati dipende dalla durata dei lockdown, dal ritmo di allentamento delle misure, dai cambiamenti del comportamento delle famiglie e dall’efficacia delle politiche pubbliche”.

“L’Ue deve agire contro la minaccia sollevata dalla corte tedesca”,  scrive il Financial Times in un editoriale non firmato a pag. 16 che sostiene la necessità di avviare una procedura d’infrazione contro Berlino. La sentenza della Corte costituzionale tedesca della settimana scorsa, che ha messo in dubbio la legittimità dell’acquisto di titoli di Stato da parte della Bce, mette “a repentaglio l’intero ordinamento giuridico dell’Ue”, si legge. L’editoriale sottolinea che “i giudici tedeschi hanno scelto di ignorare gli obblighi del trattato” dell’Unione e la sentenza equivale a “una dichiarazione unilaterale d’indipendenza costituzionale dall’ordinamento giuridico dell’Ue”. Il pericolo sarebbe anche l’incoraggiamento ad altri Paesi a sfidare la Corte Ue. La Polonia, ad esempio, ha subito colto con favore la decisione tedesca. FT suggerisce quindi di avviare una procedura d’infrazione contro entrambi i Paesi. “La credibilità” della Commissione Ue “è a rischio” ma, avverte, esiste il rischio di far crescere “un sentimento euroscettico”.

 

Circa Redazione

Riprova

Lorenzo Mastria nominato HR Manager Business Line Jersey presso Gruppo Florence

Lorenzo Mastria è stato nominato HR Manager Business Line Jersey presso il Gruppo Florence, azienda …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com