La caduta di Assad è un colpo per la Russia, Iran e Hezbollah

La caduta del regime siriano è stata repentina ed il dittatore, Assad costretto ad una fuga disonorevole difronte all’avanzata dei ribelli. Esce di scena un dittatore sanguinario che ha avuto il coraggio, si fa per dire, di bombardare con le armi chimiche la sua stessa popolazione civile. Ma già si fa largo una sorta di contro-narrazione secondo cui l’Occidente si è schierato con i terroristi. Tutto nasce dal fatto che sia Biden che Trump hanno salutato con un sospiro di sollievo la caduta del regime e quindi appoggerebbero il regime jihadista pur di incassare una sconfitta per i nemici storici: Russia e Iran. E’ effettivamente una vicenda disastrosa per gli sponsor storici di Assad. Una perdita di immagine a livello internazionale e anche dal punto di vista materiale per le risorse impiegate. Putin ha speso in Ucraina ingenti risorse sia in termini di vite umane che materiali. Il rublo è in caduta libera e ha dovuto ricorrere all’aiuto della Corea del Nord, Iran e Cina. La sua capacità di influire a livello geopolitico si è alquanto indebolita. Iran ed Hezbollah hanno subito pesanti colpi da Israele. La caduta di Assad ha indebolito l’asse che si oppone all’Occidente: Russia, Iran, Cina e Corea del Nord. Queste forze antagoniste hanno tutto l’interesse alla contro-narrazione di cui abbiamo parlato: Biden e Trump collusi con i jihadisti. Ma in questo tentativo di ribaltare la verità c’è una contraddizione palese. Il regime siriano è stato spazzato via dal movimento Hayat Tahir al-Sham, guidato da Abu Mohammed al-Jolani , rispetto ai quali USA e l’Occidente in generale li hanno sempre tenuti lontani e definiti un’organizzazione terroristica. In realtà Jolani già da tempo cerca di accreditarsi presso gli occidentali, cercando di convincerli che il suo movimento è definitivamente mutato , prendendo le distanze da Al Qaeda e dall’ Isis, contro i quali ha anche combattuto. Possiamo dire che ha subito una trasformazione in senso nazionalista, pur rimando un gruppo islamista. Promettono tolleranza e rispetto per le minoranze religiose, ordine e giustizia, istruzione, assistenza sanitaria. Potrebbe in sostanza assicurare alla Siria una certa stabilità senza ricorrere al protettorato di Russia ed Iran . Quindi gli Stati Uniti hanno scelto il male minore. E Trump afferma che gli Stati Uniti non intendono mischiarsi nella guerra civile essendo concentrati sulle priorità di sicurezza Nazionale. Questo è il panorama che contrassegnerà la politica estera del nuovo inquilino della Casa Bianca. La Presidenza Trump è dominata dal rigetto di ogni forma di guerra globale contro il terrorismo. I nuovi repubblicani hanno abbandonato l’illusione, che era stata dei democratici e anche George W. Bush, di esportare la Democrazia attraverso la guerra. Il comportamento adottato verso i jihadisti siriani è la traccia del nuovo cammino intrapreso dagli USA.

Circa Andrea Viscardi

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