La cambiale sociale ha un famoso predecessore: ME FO

Il Ministro del Tesoro nazista ed ebreo Hjalmar Schacht, Governatore della Banca Centrale tedesca, si vide costretto ad intervenire contro il Signoraggio bancario imposto dai vincitori della prima guerra mondiale: Goldman Sachs, Rotschild, Corona inglese ecc.Narra una storiella “quando nasce un ebreo stupido, lo battezzano”. In effetti Schacht mori molti anni dopo la fine guerra, senza alcuna ritorsione, stimato ed in pace, pur essendo stato l’artefice del risanamento dell’economia tedesca dopo la famigerata repubblica di Weimar.

Da uno straordinario studio di Orazio Fergani vi dimostro come la nostra economia può risanarsi in breve, senza problematiche sociali. Possibile che sia indispensabile un dittatore per imporsi ai nostri politici corrotti e pavidi? Non possiamo trovare un gruppo, anche se mi rendo conto esiguo, di politici di rango non al servizio dei Padroni del Denaro? Lo stesso dicasi per burocrati dello Stato? Se la Storia ci insegna qualcosa, e così la filosofia (Vico), vediamo di non cadere dalla Repubblica condotta da inetti e furbetti ad una dittatura dei Padroni del Denaro, con i soliti camerieri professori. Ritornino gli Ideali. Ritornino gli Eroi. Forza: UNITI SI VINCE!

ME. FO. “La Metallurgische Forschungsgesellschaft m.b.H (Società per la ricerca in campo metallurgico) fu una compagnia statale, fantasma, inventata, inesistente nella realtà, creata dal Terzo Reich per finanziare la ripresa economica tedesca, aggirando furbescamente i limiti e le imposizioni del Trattato di Versailles. Questo sistema di finanziamento si basava sull’emissione di bond speciali, i cosiddetti “MEFO bond” ideati nel 1934 dal ministro del Tesoro nazista/ebreo Hjalmar Schacht il quale, a nome della summenzionata compagnia ectoplasmica, emetteva tali cambiali come fossero titoli di Stato per raccogliere denaro da utilizzare per la ripresa e lo sviluppo economico tedeschi e successivamente la produzione di armamenti. “ME.FO” era dunque l’acronimo riferito a una scatola vuota, derivante da “Metallurgische Forschungsgesellschaft”, impresa inesistente, in nome della quale si emisero obbligazioni senza gravare sul bilancio pubblico e senza creare inflazione, in quanto tali cambiali, come tutte le cambiali una volta “girate in bianco” erano “spendibili” esattamente come il denaro ma senza creare indebitamento da signoraggio e/o essere succubi dei controlli “alleati” e comunque titolo di valore internazionale come dal 1930 ad oggi la cambiale è.

 Al momento della sua ascesa al cancellierato, Hitler si trovò di fronte ad una situazione drammatica dal versante economico – finanziario che si può sinteticamente rappresentare secondo questi parametri:

1) l’inflazione aveva ricondotto la situazione economico/sociale tedesca al decennio precedente, al “Periodo della Grande Inflazione”, quando, nel biennio 1921 – 1923, l’iperinflazione gettò sul lastrico oltre un terzo della popolazione l’iperinflazione impennò iperbolicamente i prezzi di tutti i beni e di tutti i servizi (basti ricordare che un pacchetto di sigarette arrivò a costare 4,5 milioni di marchi);

 2) La “Grande finanza” francese ed inglese speculava (come sempre) contro il marco per impedire e rendere più duro e caro alla Germania di ripagare i danni di guerra;

3) la “Grande Depressione” conseguente al crollo del 1929 aveva interrotto il flusso dei prestiti americani alla Germania, ed imponeva alla “Grande finanza” (proprio come adesso) il rientro immediato dei prestiti;

4) le entrate fiscali dello stato erano praticamente nulle;

5) circa il 20 % della popolazione attiva era disoccupata, di cui circa 7 milioni di giovani al di sotto dei 40 anni d’età;

In tutto questo sfascio, il governo nazista varò una serie di riforme che nel volgere di cinque anni, portò, come fosse un miracolo, alla rinascita dell’economia nazionale, alla ripresa dei consumi interni, al riassorbimento totale della disoccupazione che venne praticamente eliminata nel 1938 e all’estinzione unilaterale delle riparazioni di guerra. La Germania si trasformò da uno degli Stati più poveri d’Europa alla prima potenza industriale mondiale.

 Le misure miracolose che portarono a questa splendida ed entusiasmante metamorfosi furono:

a) l’inconvertibilità internazionale dei marco che eliminò la speculazione finanziaria;

b) la nazionalizzazione della banca di Stato;

c) l’abolizione del diritto di sciopero, che negli anni precedenti aveva devastato la vita sociale, ricompensato con la inamovibilità dal posto di lavoro;

d) la produzione autarchica di beni di consumo e l’impossibilità di delocalizzare la produzione all’estero;

e) l’incentivazione al baratto dei beni e dei servizi col sistema delle compensazioni di fatture fra aziende, sistema diretto che non crea inflazione all’interno e che sopperisce alla carenza di moneta dovuta alla impossibilità di emissione secondo i consueti schemi;

f) la minaccia rivolta agli industriali di nazionalizzazione “a costo zero” (senza indennizzo da espropriazione) delle industrie nel caso questi non si fossero attenuti alle condizioni dettate  dal regime;

g) l’obbligatorietà di lavoro per tutti i giovani in età scolare nei due mesi estivi (luglio – settembre) non retribuito al termine dell’anno scolastico;

h) la creazione salvifica dei titoli di stato “MEFO” che “Monetizzarono” di valore il terzo Reich.

I “MEFO Wechsel” erano cambiali (esattamente come le “Cambiali Sociali”) emesse da questa immaginaria compagnia statale (tipo “I.R.I.” per capirci), quindi garantiti dallo stato ed offerenti un interesse del 4 %, incassabili dopo un lustro (esattamente come le “Cambiali Sociali”) che avevano principalmente lo scopo di dilatare praticamente a tempo indeterminato i pagamenti contratti dallo Stato con le industrie private. Il progetto partì nell’estate del 1933, quando il partito nazista divenne l’unico ammesso in Germania (14 luglio 1933), e l’allora ministro tedesco delle finanze, Hjalmar Schacht (già noto per esser riuscito a debellare l’iperinflazione nel 1924) prese esempio dall’episodio del prestito statunitense durante la Guerra di Secessione, quando il governo nordista si trovò a chiedere la stratosferica cifra di 449 milioni di dollari di allora  (equivalenti a circa 39 miliardi di dollari del 2011). Le banche americane pretendevano interessi del 30 % in quanto il rischio d’insolvenza dello stato era ancora altissimo (solo dall’anno seguente, il 1863, l’esito del conflitto si mutò a favore dell’esercito nordista). Allora il presidente nordista, Abrahm Lincoln ricorse al potere conferitogli dall’articolo primo della Costituzione americana, ovvero stampare cambiali di prestito (“Greenback”) che il popolo sovrano può concedere al proprio governo (vale a dire a se stesso) senza pagare interessi di sorta e coperto non da riserva aurea, ma unicamente dalla forza lavoro del popolo medesimo. (esattamente come le “Cambiali Sociali”)

Per tornare alla Germania essa doveva. Oltre che risolvere la drammatica situazione monetaria ed economica , anche reperire un mezzo alchemico di pagamento che non lasciasse traccia nei libri contabili e nel bilancio statale, un po’ come “l’inchiostro simpatico” per non insospettire le potenze vincitrici della Prima Guerra Mondiale.

Hjalmar Schacht, Ministro dell’Economia e Presidente della Banca centrale del Reich si era imbattuto per disperazione in un innovativo accorgimento tecnico che consisteva nel risolvere il problema sostituendo l’uso di una moneta riconosciuta internazionalmente con qualcosa simile ad un baratto fra diverse unità economiche. Per il commercio estero, fu vincolato di trasformare gli acquisti di materie prime da altri paesi in commesse per l’industria tedesca; i fornitori erano pagati in compensazioni fatturali per comprare merci fatte in Germania, era un baratto che inoltre evitava il costo dell’intermediazione finanziaria. (la moneta W.I.R.).

 Lo stratagemma funzionò talmente bene che Hitler, il 20 gennaio 1939 lo procrastinò sine die, esonerando Schacht ed assumendo su di sè le cariche di Ministro dell’Economia, delle Finanze ed altre. La Compagnia disponeva di un capitale sociale proprio  di 1 milione di Reichsmark al momento della sua nascita, nel 1933.

In pratica, l’unico azionista della Compagnia era la banca nazionale, la Reichsbank statalizzata mesi prima. L’ammontare del denaro “prestato” alla Compagnia da parte della banca centrale s’incrementò in modo progressivo col trascorrere degli anni , passando da 2,14 Miliardi nel 1934 di RM a 11,9 Miliardi di RM nel 1938.

Il denaro ottenuto con questo stratagemma monetario consentì la totale ricostruzione industriale della nazione, la ripresa del mercato interno e la spesa esponenziale per il riarmo, rendendo superfluo il ricorso ad altre fonti di finanziamento,basti considerare che gli Stati Uniti attraverso i normali canali di finanziamento completarono l’uscita dal periodo di depressione e la ricostruzione dell’industria pesante, e dell’economia di base soltanto nel 1945 al termine della Seconda Guerra Mondiale, ben un decennio dopo rispetto a quanto fece la Germania nazista,  indebitandosi pesantemente con le banche le cui conseguenze ancora tutti subiamo.

Tra il 1933 e il 1936, si realizzò uno dei più grandi miracoli economici della storia moderna, più del tanto celebrato “New Deal” di F.D. Roosevelt. I settori trainanti furono quello dell’edilizia, dell’automobile e della metallurgia. L’edilizia, grazie ai grandi progetti sui lavori pubblici e alla costruzione della rete autostradale, creò la maggiore occupazione (+209%), seguita dall’industria dell’automobile (+117%) e dalla metallurgia (+83%).

 I risultati sull’occupazione sono fantasmagorici per ampiezza e rapidità: nel gennaio 1933, i disoccupati sono oltre 6 milioni; a gennaio 1934, si sono quasi dimezzati e a giugno sono ormai 2,5 milioni; nel 1936 calano ancora, a 1,6 milioni e nel 1938 non sono più di 400 mila.

Il sistema dei “MEFO”, in teoria, avrebbe dovuto cessare nell’aprile del 1938. Erano in circolazione buoni del tesoro per più di 12 milioni di Reichsmark quando i possessori avrebbero dovuto presentarsi alla banca di Stato per riscattarli..  Tutto il sistema poggiava sul perno della fiducia instaurata tra fornitori (industria privata) e debitore (il governo, vale a dire il regime nazista), per cui il rinnovo del “prestito forzoso” era automatico alla scadenza (esattamente come le “Cambiali Sociali”).

I nazionalsocialisti avevano recepito che “le banconote si possono moltiplicare e spendere a volontà, purché si mantengano costanti i prezzi. Il meccanismo funziona se esiste la fiducia. Basta creare e mantenere questa fiducia, (esattamente come le “Cambiali Sociali”)

Il quantitativo di titoli MEFO in circolazione era tenuto segreto, al fine di non generare sospetti o panico nei sottoscrittori (come l’Euro), cosa che avrebbe provocato un repentino ricorso di questi ultimi al rimborso, facendo di fatto crollare l’intero edificio creditizio e precipitando, al contempo, la banca centrale nell’insolvenza.

L’emissione dei titoli, all’inizio, era prevista per un solo semestre, con la facoltà di una proroga di un trimestre o di un quadrimestre. In realtà si prevedeva già nel 1933 di procrastinare all’infinito di emissione in emissione. (esattamente come le “Cambiali Sociali”).  Il circolo vizioso su cui si basava l’artificio prevedeva che :

1) Gli industriali (di beni di consumo, di armi, e via discorrendo) ricevessero commesse dal governo per la produzione di beni e / o di servizi.

2) L’importo della commessa fosse espressa sì in Reichsmark, ma fatturata dagli industriali stessi in titoli MEFO.

3) I titoli MEFO erano convertibili nella valuta nazionale (il Reichsmark) su richiesta, ma erano altresì voci di bilancio finanziario, un rendiconto annuale, che venivano utilizzati come valuta corrente dai lavoratori salariati per l’acquisto di beni di consumo e di servizi.

4) I titoli MEFO emessi dagl’industriali erano accettati dalla “fantastica” Compagnia Statale e “girati” alle banche tedesche (pubbliche e private), che li capitalzzavano.

5) Le banche dovevano – al termine dei cinque anni dalla data di emissione – presentare i titoli MEFO presso la banca centrale per scontarli ed estinguerli.

6) I MEFO permettevano (come avviene sempre in ogni banca) al governo di emettere “titoli di stato” paralleli per finanziare le spese governative, tant’è che nel 1939 erano in circolazione 12 milioni di MEFO contro 19 milioni di titoli ordinari di debito pubblico.

7) Alla fine, i MEFO erano utilizzati dal governo per rinsanguare l’economia stessa producendo beni e servizi che i lavoratori potevano permettersi di pagare grazie ai posti di lavoro che l’economia stessa generava.

Di fatto, gli industriali tedeschi si servirono delle cambiali MEFO come mezzo di pagamento fra loro, senza mai portarli all’incasso (esattamente come le “Cambiali Sociali”); risparmiando così fra l’altro (non piccolo vantaggio) l’aggio dello sconto. Insomma, gli effetti MEFO diventano per mezzo della “girata in bianco” una vera moneta (esattamente come le “Cambiali Sociali”), esclusivamente per uso delle imprese, a circolazione fiduciaria anche attraverso l’evidenza del progressivo miglioramento delle condizioni economiche della popolazione.

Schacht pensava che, le officine, le materie prime inutilizzate,  le maestranze disoccupate erano tali perché sull’altro versante dell’economia c’era del capitale parimenti inutilizzato nelle casse delle imprese; e pure se non c’era il capitale lo si poteva creare le cambiali ME.FO. avrebbero dato liquidità al sistema. (esattamente come le “Cambiali Sociali”).

Il miracolo economico fu promosso da Hjalmar Schacht che escogitò un meccanismo monetario non inflazionistico in grado di fornire i capitali all’industria tedesca. Esattamente ciò che, con le dovute differenze, bisognerebbe fare oggi in Europa ma che viene impedito dalla politica egoistica e suicida del governo di destra guidato da Angela Merkel.

E Schacht per converso sapeva bene che la prosperità della finanza internazionale dipende dall’emissione di prestiti con elevato interesse a nazioni in difficoltà economica. … proprio come ora sta accadendo in Grecia, in Portogallo, in Spagna, in Italia.

Insomma i soldi virtuali investiti nell’economia reale generavano il carburante per la crescita dell’economia in sè e per migliorare il tenore di vita della popolazione. (esattamente come le “Cambiali Sociali”) ed esattamente il contrario di quanto questo “governo” sta facendo.”

 Argo Fedrigo

Presidente del Comitato di Liberazione Monetaria

www.colimo.net

 

 

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