La camorra paga le mazzette ai carabinieri, in Campania

I malavitosi in cambio di informazioni top secret anche riguardo a operazioni anticrimine pagavano sotto banco i carabinieri, nella zona di Marano, a Napoli. L’operazione del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Napoli, ha tratto in arresto un carabiniere e un altro ha avuto il divieto di dimora. Sono finite dietro le sbarre anche altre tre persone, ritenute legate a tre gruppi camorristici, mentre la sesta persona, si ipotizza rivestiva il ruolo di intermediario per agevolare il trasferimento di uno dei due carabinieri, il gip di Napoli ha disposto i domiciliari.

Secondo l’attività investigativa, i tre pregiudicati finiti in cella sono ritenuti contigui ai clan Polverino, Nuvoletta e al gruppo degli Orlando, in particolare coinvolti nella gestione del traffico di droga. Si tratta del carabiniere Angelo Cantone, 35enne, con l’accusa di corruzione aggravata e accesso abusivo a sistema informatico ei pregiudicati Angelo di Maro, 37enne, Francesco Sepe, 49enne e Massimo D’Onofrio, 42enne. Il presunto intermediario sarebbe, Domenico De Martino, 68enne, infine Francesco Papa, 36enne, l’altro carabiniere indagato per concorso in accesso abusivo informatico, è stato disposto il divieto di dimora a Napoli, Caserta e nelle rispettive province.

L’Arma dei Carabinieri, ha disposto la sospensione per i due militari coinvolti nell’inchiesta, avviata nel 2015. Il Nucleo investigativo di Napoli – ha sottolineato – che sono state eseguite “tutte le azioni finalizzate a estirpare le presunte ‘mele marce’ dall’Arma”.

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